Pare che Putin e Obama fossero tesissimi durante il loro primo incontro di giovedì e che durante le occasioni ufficiali non si siano mai né rivolti la parola né guardati in faccia. E’ certo che il mastino del Cremlino non vorrà mollare l’ultima base navale che gli rimane nel Mediterraneo, mentre USA ed Israele si divertono al largo delle coste siriane tanto per fare vedere che ci sono.
Un guaio serissimo quello della Siria, perché è vero che Bashar Al Assad semina il terrore ed ammazza la sua gente con i gas, ma è altrettanto vero che tra i ribelli ci sono militanti di Al Qaeda, e non si può certo dire che siano brava gente che cerca la pace a tutti i costi.
Le ultime dal G20 a parte le idiozie di Letta sul vino, ci raccontano di un Obama fortemente imbarazzato, contrario per spirito e convinzione all’intervento militare, ma in qualche modo costretto a cedere al Congresso, limitando l’intervento a soli obiettivi militari.
Intelligenti osservatori internazionali (ci sono, ci sono…) hanno fatto notare che probabilmente il principale errore del presidente USA è proprio quello di non cercare a tutti i costi una risoluzione del conflitto concordata con Putin.
Il gelo tra i due di giovedì scorso, non lasciava molto spazio al dialogo o alla speranza.
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