Il governo armeno ha detto “no” alle leggi antigay preparate sulla base di quella russa contro la “propaganda omosessuale” proposte dai vertici della Polizia del paese – pare – su pressione della vicina Russia che vuole estendere il suo barbaro dominio (in)culturale su tutta l’area.
Dopo il rifiuto del governo, sovrano (fino alla prossima invasione russa o alla prossima minaccia di tagliare le forniture di energia?), la Polizia si è affrettata a diramare un comunicato in cui sottolineava – per smentire le denunce di pressioni da parte di Putin inviate ai media dalle organizzazione per i Diritti Umani – che la proposta di legge era maturata per dare “una risposta” alle “migliaia di lettere quotidiane che giungono ai commissariati di tutta l’Armenia” dove i cittadini si “lamentano delle pubbliche manifestazioni di omosessualità” sempre più frequenti nel Paese.
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