Un testo limato. Questa è stata l’unica cosa chiara dall’inizio, sottolineatura degli On. Leoni e On. Scalfarotto come se ce ne fosse stato bisogno, dopo le polemiche – ci sono sempre polemiche – e via agli interventi. Il pidiellino Leoni garantisce, che a loro piace garantire, che non verrà introdotto il reato d’opinione – quello praticato dal loro capo nei confronti di Biagi e Fazio, ricorderete il famoso editto bulgaro, no? Loro di reati d’opinione se ne intendono – e chiarisce ad uso interno che lui il voto ai matrimoni gay non lo darà mai. Tanto per chiarire dove sta l’omofobia.
Al PD non va meglio. Certo l’On. Scalfarotto è molto più bravo e soprattutto vuole portare a casa la legge, salvare il partito, dare il via ad una serie di provvedimenti sui diritti individuali, ma bisogna essere prudenti perché il cammino è pieno di bombe. Ed è per questo bombe anti-umanità della destra, di Paola Binetti, di integralisti travestiti da tolleranti, da boriosi sofisti, che l’intervento del M5S suona come quello del bambino cui non viene data la caramella “non avete votato nessuno dei nostri emendamenti” (“non mi vuoi più bene!”), ma se è discutibile la forma, la sostanza non lo è. Così come è formulata la legge sarà quasi inutile.
Poi l’intervento di Civati: bravissimo. Ma la sostanza non cambia.
Sono state eliminate le pene accessorie (che avrebbero ad esempio portato i condannati a poter scontare la propria pena prestando eventualmente servizio in associazioni lgbt), sono stati sostituiti i termini “orientamento sessuale” ed “identità di genere” con “omofobia” e “transofobia” e, a parte l’esclusione di bisessuali e quanti hanno deciso di non cambiare sesso pur non corrispondendo la loro identità di genere a quella fisica, lascerà al legislatore la libertà di decidere sull’interpretazione dei termini, con i risultati che possiamo immaginare.
Proseguono gli interventi e la discussione sulla legge, discussione notturna per non turbare le anime pudiche che avrebbero gridato allo scandalo? Non certo per il fresco, lunedì sera a Roma si schiattava.
Siamo preoccupati. Della legge di fatto non si sa nulla, e la discussione di emendamenti e cavilli è rimandata a settembre. Se il governo sopravvive. Mi spiace scriverlo, ma non la vedo bene. Proprio come disse la marchesa dopo aver perso gli occhiali.
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