Era il 21 maggio del 1953, nasceva Mario Mieli, una delle figure di riferimento di quello che oggi conosciamo come movimento per i diritti delle persone lgtb.
Filosofo, scrittore, attivista, Mario Mieli fu uno dei fondatori degli studi di genere, padre delle rivendicazioni di uguaglianza e libertà, autore di un’opera insostituibile per chi è omosessuale e per chi è eterosessuale chiamata “Elementi di critica omosessuale”, pubblicata da Einaudi.
“La società agisce repressivamente sui bambini, tramite l’educastrazione, allo scopo di costringerli a rimuovere le tendenze sessuali congenite che essa giudica “perverse” […]. L’educastrazione ha come obiettivo la trasformazione del bimbo, tendenzialmente polimorfo e “perverso”, in adulto eterosessuale, eroticamente mutilato ma conforme alla Norma”
Da Wikipedia:
Mario Mieli fu uno dei primi a contestare apertamente le categorie di genere vestendosi quasi sempre con abiti considerati tradizionalmente femminili. Nei primi anni settanta si trasferì a Londra dove frequentò esponenti del movimento gay inglese. Tornato in Italia fu nel 1971 tra i fondatori del Fuori!, prima associazione del movimento di liberazione omosessuale italiano, da cui si distaccò molto criticamente quando, nel 1974, questo attuò, pariteticamente, una federazione con il Partito Radicale.
Nel frattempo si dedicava al teatro, destando scandalo nella mentalità dell’epoca con opere come lo spettacolo La Traviata Norma. Ovvero: Vaffanculo… ebbene sì! (1976).
Morì suicida nella sua abitazione di Milano nel 1983 all’età di 30 anni. A lui è intitolato il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli sorto a Roma nello stesso anno della morte, da allora uno dei circoli di cultura lgtb più attivi della penisola.
Mario Mieli fu una figura controversa, ma lasciò un segno profondo nella cultura italiana, fu un innovatore geniale, un critico spietato, ma soprattutto un uomo che seppe vedere con straordinaria lucidità attraverso le pieghe (piaghe?) della società cogliendone i lati deboli, oscuri e rileggendoli attraverso la sua sensibilità e la sua straordinaria intelligenza.