Non abbiamo particolare simpatia per il M5S, crediamo che sia inconcludente, prosaico, verticista, ma è la sola innovazione che il sistema Italia ha prodotto negli ultimi anni ed è necessario, utile, provvido guardare alla sua azione parlamentare e alla sua spinta verso il rinnovamento.
La scelta di Anna Finocchiaro, esponente del PD che perde, che ha perso e che perderà, di depositare una proposta di legge che trasformi l’art.49 della Costituzione in senso antimovimentista lascia perplessi, soprattutto perché non si capisce l’utilità di tutto questo. Sta forse nella trasparenza dei finanziamenti ai movimenti?
Vuole dirci Finocchiaro che i finanziamenti al PD sono sempre stai trasparenti?
Matteo Renzi che non sta zitto neanche a pestarlo, dice chiaro come la pensa: “Quando si agita il vessillo delll’ineleggibilità di Berlusconi, che sta lì da 19 anni, e si dice non facciamo candidare il M5S, si fa un regalo a tutti e due. Se vuoi vincere, non puoi squalificare gli altri, diventi ridicolo. Gli italiani ti beccano”.
E’ l’ennesimo autogol del partito nato morto, dei dinosauri che lo governano, dell’incapacità dei suoi organi dirigenti di partorire proposte politiche credibile e fattibili.
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