Il cattointegralismo ha un difetto, è antico, è conservatore, per sua natura perde di vista quello che evolve, non avendo bisogno di evoluzione nel suo primitivo attaccamento all’ego e alle idee personali cui tutti devono credere.
Il Ministro Delrio da Reggio Emilia, uno straordinario curriculum procreativo, parte da dove Giovanardi si era fermato: parla di diritti individuali delle coppie omosessuali, che nemmeno Buttiglione, che sta dall’altra parte. Politica beninteso.
Se ne è uscito a difesa dell’ordinamento italiano che, a suo dire, prevede che la famiglia sia formata da un uomo e una donna. Delrio sbaglia, ma non è la prima volta. E non sarà nemmeno l’ultima. E la Costituzione è lì. Si può sempre leggere.
Ma se non gli interessa la Costituzione, può sempre occuparsi di una sentenza della Corte Costituzionale che ricorda a lui e a tutti quelli che la pensano come lui, che all’unione omosessuale “spetta il diritto fondamentale di vivere una condizione di coppia, ottenendone il riconoscimento giuridico”.
E’ la sentenza 138/2010, casomai gli fosse sfuggita. Detto questo Delrio farebbe bene ad occuparsi delle Province, che permettono di risparmiare un sacco di soldi se tolte di mezzo, e lasciare in pace le persone che, grazie a certo familismo cattointegrista di cui il Ministro è orgoglioso portatore insieme a stimati colleghi come Giovanardi, Buttiglione e Paola Binetti, non lo possono fare.
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