di Bo Summer twitter@fabiogalli61
Essere e tempo, collocare la Lingua nell’esistenza dell’individuo. Questa credo sia l’idea e il progetto che viene ad autenticarsi sulla pagina di questo volumetto preziosissimo. Un discorso tale da essere una deriva dalla realtà: un porsi altrove.
Ma anche l’Essere ha una sua storia, qui. Sceglie sì il progetto dell’oggettività dello sguardo e della narrazione in maniera, dunque, non neutrale, non metafisica, non ontologica e assolutamente non filosofica.
Il progetto della scrittura in Elio Grasso, è, per mia concezione, inautenticamente un’appartenenza a un’epoca. Ora, mi spiego, è la verità – esistenziale, certo – descrittiva e obiettiva del proprio fantasma che del resto è una apparizione del proprio progetto: esso rimane implicito e non si dubita che sia come un appello alla libertà dalla consapevolissima propria storicità.
Noi siamo nella Storia e siamo la Storia, siamo una discorsività dotata di una direzione e di una vissuta continuità. Così in tutta la sezione “la realtà cresce”. Ma proprio la sistematicità di questa crescita diventa come indominabile, l’immenso coagulo dei concetti: oblio dell’Essere a favore del prevalere della Visione:
La totalità degli oggetti nominati, poi, come “calze” e “coltelli”, detengono, nella sezione che da il titolo alla raccolta, una impossibilità alla vanificazione dell’atto carnale “futuro sapendo il misfatto carnale” stesso.
Per la nostra epoca moderna è, come dire, una impresa rigorosamente sperimentale, organizzata e suddivisa in domini, ben cinque!, che vanno dal sangue alla realtà, passando dalla donna e finendo alla poesia che al giorno si ostina. Queste le cinque fasi primarie e le scadenze del prezioso volumetto: la Storia, dunque è la storia del suo accadere, qui. Non vedo altra spiegazione, per ora. Collocarsi nella Storia scegliendo le proprie nominazioni, una vera e propria reinterpretazione della provenienza che ci costituisce.
Ogni giorno, ostinatamente, siamo fatti della nostra storia.
Grazie Elio.
E per giorni si ostina Elio Grasso Puntoacapo Editrice Novi Ligure, 2012