Il programma de La7, Omnibus, ci ha presentato Mara Carfagna nei panni poco credibili del politico, come lo era nei panni di ministro, ora anche esperta di legge elettorale, giustificare l’ingiustificabile. Carfagna ha detto in due parole che la doppia preferenza basata sul genere uomo-donna è una buona cosa. Carfagna si sbaglia e spieghiamo perché.
Ci facciamo aiutare da un bell’articolo sulla varie porcate elettorali pubblicato dall’ultimo numero di quella geniale rivista mensile che è Linus, che vivamente consigliamo a tutti. Secondo quanto si evince dall’artiolo di Mario Esposito l’obbligo di alternanza dei sessi nelle liste viene dopo il nome del capolista, che è bloccato e che non dipende dalla regola dell’alternanza di genere, come dice Carfagna che parla bene. Quindi il numero due della lista sarà un uomo, poi una donna, poi un uomo, poi una donna, ad libitum.
Di fatto il gioco potrebbe essere questo: il capolista (cosa probabilissima) è sempre un maschio, il numero due della lista sarà un’altro maschio e solo a partire dal numero tre ci sarà una donna, quindi l’uguaglianza dei generi, Donna Carfagna, è qualcosa che ha in testa solo Lei e trattandosi di un’idea personale su una legge di valore nazionale farebbe bene a non dirla in televisione.
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