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Bersani difende la Bindi (diciamo che l’ha fatta fuori dal vaso, ecco…)

Per confermare che la casta difende se stessa e che gli equilibri di partito sono più importanti dei voti che si possono guadagnare con la coerenza e con leggi giuste, il segretario Bersani, quello del PD, il partito di destra teocratico che si traveste (male) da partito progressista di sinistra prende le difese di Rosy Bindi contestata con una cascata di pailettes.

Non ci vogliamo mischiare con la sgrammaticata e puerile risposta che un cronista del sito Gaynews.it da a un giornalista che contesta e Bindi e pailettes (glitter, li chiamano i gaïniusi, ché son colti!) avendo noialtri del sito bue Gaiaitalia.com già preso posizione al riguardo, però alla provocazione di Bersani, perché di questo si tratta, bisogna rispondere.

Bersani dice, riporta Adnkronos che ”Quello che è avvenuto nelle ultime settimane” (Oh, Rosy!) ”nei tuoi confronti non può ripetersi. Si e’ oltrepassato il segno di un dissenso legittimo per arrivare a forme inaccettabili di contestazione”. Le forme inaccettabili di contestazione Bersani sono le bombe, le bombe carta, le molotov, o quando ti mettono un dito nel culo senza il tuo permesso, non le pailettes.

Bersani continua Bersani affermando che ‘‘Tu” (Oh, Rosy!) ”nel tuo ruolo e con le tue idee, e certamente dentro ad una discussione difficile, hai contribuito in modo determinante a condurre in porto un avanzamento della posizione del Partito Democratico, in particolare a proposito delle unioni civili delle coppie omosessuali.”

Se sono inaccettabili certe forme di contestazione con paillettes e lustrini, ancor più inaccettabili sono le sonore cazzate che i politici si rivolgono a mo’ di pacca sulle spalle per dirsi ”coraggio che tra noi ci si sostiene” anche davanti alle inesattezze e alle strumentalizzazioni più evidenti. La Bindi dice balle, Bersani, e le dice quando ci vuole raccontare la Costituzione a modo suo si attira crtitiche, meritate, e danneggia il PD.

Esattamente come ha fatto negli ultimi anni con la sua cieca opposizione ai diritti di milioni di cittadini che con le loro tasse le pagano lo stipendio (e te lo pagano anche a tè, Pierluigzi!). Mai politico si è espresso con più arroganza e maleducazione della Bindi quando si è trattato di rispondere a legittime rivendicazioni, se la tua Presidente ha la coda di paglia che stia in casa a cucire.

Se Bersani fosse stato sí rapido (è possibile che in alcune occasioni lo sia stato anche di più) nel manifestare il suo dissenso e la sua solidarietà alle vittime di pestaggi omofobi su e giù per lo stivale provocati dalle posizioni intolleranti delle gerarchie cattoliche che Bindi tanto difende, avrebbe guadagnato voti e risparmiato figuracce.

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