di Giovanna Di Rosa #Politica twitter@gaiaitaliacom #Pentaleghismo
Secondo pettegolezzi di gente maligna, per altri secondo informazioni del quotidiano Libero, Luigi Di Maio sarebbe già stato epurato ed avrebbe i giorni contati. Il ministro del (sotto) Sviluppo Economico e del (non) Lavoro che non ha mai lavorato, scrive il quotidiano di Vittorio Feltri, sarebbe già stato rottamato dalla Casaleggio Associati che avrebbe nella manica un asso chiamato diarchia Di Battista – Appendino, roba da fantascienza politica che voi umani non potete nemmeno immaginare. Tra le ragioni della scelta di Appendino il suo “inglese perfetto”, perché quanto a capacità di governare…
Queste sarebbero alcune delle acque che si muovo in casa pentastellata con Salvini che starebbe quindi al governo con un ectoplasma politico prossimo alla scomparsa.
Sempre secondo quei cattivoni di Libero Di Maio già delle bibite si sarebbe trascinato in ginocchio da Beppe Grillo chiedendogli la grazia, il quotidiano filoberluscones cita un retroscena de La Stampa, grazie ad un incontro con il Vate della traversata dello Stretto nella residenza estiva grillica – perché c’è chi se la può permettere, altro che reddito di cittadinanza e salario minimo – a Marina di Bibbona.
Luigi Di Maio avrebbe implorato Grillo di fermare Roberto Fico che oltre ad essere un altro degli insipidi e praticamente inutili ai fini del bene dell’Italia esponenti del M5S, uno di quelli che definiva Berlusconi pericoloso prima di incassarne i voti, è anche uno che vede Di Maio come il fumo negli occhi, è il più antisalviniano della compagine degli scappati di casa ed è esponente rispettato dell’ala sinistra di ciò che resta di un’impostura che hanno chiamato movimento e che sarebbe, secondo Di Maio, il più grande ostacolo al mantenimento del potere eterno del traballante giggino già capo politico del M5S.
Secondo il retroscena de La Stampa citato da Libero “Fico è legato a doppio filo con Grillo. I due si sentono spesso, le posizioni coincidono”, e Di Maio lo sa soprattutto dopo la dedica del presidente della Camera della festa del 2 giugno “ai migranti e ai rom” vista da molti come uno spot alla Lega quando è stata, in realtà, un chiarissimo avvertimento politico a Di Maio.
(10 giugno 2019)
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