di Filomena Filippetti #Calcio twitter@gaiaitaliacom #Nazionale
Non so come finirà la partita Polonia-Italia 0-1 che ho smesso di guardare per noia qualche minuto fa, ma ho notato che Mancini indossava un bel cappotto. Bella linea, bell’antracite raffinato che gli donava anche un po’ mentre lui, il Mancini contrito dalla breve vita da mister, nemmeno si scaldava più di tanto, sotto quel bel cappotto. In campo il solito giochìo dei soliti giochìatori; poi qualche bestemmia che veniva dall’appartamento a fianco dove vive una simpatica famiglia napoletana il cui capofamiglia bestemmia soltanto quando guarda il calcio. E a un volume piuttosto indiscreto.
Qualche traversa sbagliata, una serie di parate del portiere polacco che sono state definite miracolose come se il portiere non stesse dove sta per far il suo mestiere, cioè parare ciò che deve, un fuorigioco, il solito Insigne che tira solo lui, e quindi numerosi cross che arrivavano ad altezza di polacco con una regolarità da far spavento, perché forse non tutti sanno che quella polacca è una delle popolazioni più alte del mondo, ma che dire… Non vorrete scomodare la statistica per il calcio. Molto meglio la telecronaca.
Divertente: mi raccontava una partita mentre io ne vedevo un’altra, per dire, con approfondimenti importanti tipo che se uno prendeva una botta sul ginocchio subito telecronista e commentatore mi spiegavano che aveva preso una botta sul ginocchio. Siamo la civiltà del superfluo.
In campo non molto, ma nemmeno poco. Un sacco di italiani che non ne fanno una giusta, pur impegnandosi a fondo per fare il contrario in una grottesca metafora della vita politica e sociale del paese. Manca solo il selfie dolorante subito dopo il colpo subito, ma con un chip provvederanno anche a questo. Per vincere le partite c’è tempo. Perché in questo paese c’è sempre tempo.
Non so chi ha vinto. Nemmeno mi sono informata. Mi limito a ricordare che Mancini indossava un bel cappotto. E lo faccio per la mia stabilità interiore. Per avere la conferma che in qualche modo ilv ero Italiano trova sempre il modo di distinguersi, diciamo….
(14 ottobre 2018)
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