di Ghita Gradita #televisione twitter@gaiaitaliacom #cultura
Per cause di forza maggiori riconducibili ad un violento virus che mi ha stesa sono stata costretta a sorbirmi un intero pomeriggio televisivo fatto di reti Rai o Mediaset, trovandomi in un luogo dove il digitale italiano stava dando il meglio di sé e senza accesso alla piattaforma satellitare dalla quale avrei potuto godere di qualche documentario più interessante. Sono rimasta stupefatta dallo spaventoso livello della tv da geriatrico del pomeriggio. Si passa da quel Forum che già conduceva male la buona Dalla Chiesa, ora rinverdito nei fasti da vena varicosa dalla Signora Palombelli dove un giudice è riuscito a dire “Qualche volta le Legge ne dice una giusta” su una delle favolose reti Mediaset alla Signora Balivo e banda di omosessuali istituzionali, di quelli che a forza di “tesoro” e “cara” coccolano coloro per i quali vale lo sterotipo e l’omosessuale alla Malgioglio, quello omofobo per intenderci, facilmente riconoscibile e quindi non pericoloso perché oggi quell’omosessuale lì fa tendenza ed è quindi rassicurante. Preda delle febbre ho poi cercato qualcos’altro riuscendo ad imbattermi in Marta Flavi con viso da ventenne e collo da 75enne ed a tutta la saggezza infusa – banalità, luoghi comuni, superficialità spacciate per libri sacri – di coloro che, senza scrupoli, spacciano la propria pochezza per scienza sulle spalle di un pubblico di illetterate anziane con la quinta elementare.
Spietati noi? Cattiva io? No signore e signori. Spudorate le programmazioni di reti che tra pubblicità e canone (e il sovrapprezzo della pubblicità televisiva sui prodotti reclamizzati che continuano a pagare i consumatori, altro che storie) sfruttano il dolore altrui, fingendo un’empatia che nemmeno lontanamente sono capaci di provare, all’interno di contenitori finti come i visi di coloro che li presentano, servi di un potere e di una popolarità alla quale non sanno rinunciare e per la quale hanno venduto la loro dignità professionale.
Mai visto niente di più orribile e più squisitamente falso. Tutto, ovviamente, per amore della verità e delle persone (persone comuni, le più amate).
(15 dicembre 2017)
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