di Paolo M. Minciotti
Due giovani omosessuali sottoposti all’umiliante pratica dell’ispezione anale da parte delle forze di sicurezza kenyane ed a forzate analisi per accertare se avessero contratto l’HIV, come prova [sic] della loro omosessualità, hanno deciso di ricorrere alla giustizia ed hanno denunciato il Governo del Paese, secondo quanto riportato dal quotidiano The Star.
I due erano stati arrestati nella città di Msambweni con l’accusa di avere avuto rapporti sessuali tra loro ed incarcerati per quattro giorni con analisi forzate ed ispezioni anali contro la loro volontà al Coast General Hospital di Mombasa. Una volta rilasciati i due si sono rivolti alla National Gay and Lesbian Human Rights Commission (NGLHRC), ed hanno denunciato il il magistrato del Tribunale di Kwale, la Divisione Criminale della forze di sicurezza kenyane e la Stazione di Polizia di Msambweni.
I due sono stati obbligati a spogliarsi completamente, sdraiarsi sulla schiena, alzare le gambe e tossire mentre i medici inserivano oggetti metallici nel loro corpo attraverso l’orifizio anale. Una pratica ai limiti della tortura e totalmente arbitraria, contraria ai diritti individuali e costituzionali dei cittadini del paese.
La follia omofobia della fallocratica società africana, spinta dall’integralismo clerico-fascista arriva a commettere le peggiori schifezze.
(7 novembre 2015)
©gaiaitalia.com 2015 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)