Avere la sede legale dei nostri quotidiani on-line in Spagna a qualcosa serve, almeno a rendersi conto di cosa succede nei due paesi cugini e vicini e che tanto si amano, o a ridere delle ridicole leggende che gli abitanti di uno o dell’altro paese fomentano a beneficio del pettegolezzo da bar cui si riducono le questioni.
Ora gli organi d’informazione seri italiani, quelli spagnoli – siano El País, El Mundo o Público, impegnati con la nuova operazione al bacino del Re Juan Carlos e con gli scandali di corruzione della destra al Governo – stanno ignorando la questione, si soffermano sulla perdita di Telecom in mano a Telefónica pare già da oggi, e cominciano a dire cose tipo in Spagna le cose vanno meglio.
E’ straordinario vedere come non sapere nulla porti a dire tutto: in Spagna la disoccupazione è cresciuta del 230% in tre anni, il governo Rajoy ha cominciato a tagliare da tutte le parti costringendo le aziende a licenziare indiscriminatamente, non si vede un piano all’orizzonte che porti ad un cambio de rumbo, come si dice da queste parti, cioè una inversione di tendenza.
Se la classe dirigente italiana cercasse di conoscere con profondità ciò che dice di con superficialità di conoscere potrebbe anche trovare soluzioni intelligenti a problemi radicati, dentro e fuori i suoi confini.
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