E’ tempo di amministrative e dell’ennesimo inutile appello di Arcigay a sostenere i candidati lgtb alle elezioni. Perché dovremmo farlo? I candidati lgtb eletti nelle scorse elezioni hanno dato davvero prova di essere migliori dei loro compagni etero o presunti tali nella gestione dei diritti lgtb? Noi crediamo di no.
Crediamo altresí che sia un errore delegare a pochi, pochissimi (probabilmente nessuno) eletti, ció che la più grande (e inutile) associazione del paese non è riuscita a fare: creare consenso politico e sociale attorno alle sacrosante richieste della popolazione gay e lesbica italiana.
Sarebbe divertente fare nomi e cognomi ed elencare fallimenti (molti) e trionfi (pochissimi), ma siamo sempre stati contrari all’outing forzoso: ciò che sappiamo è che tutti (o quasi) i protagonisti del clamoroso fallimento legato alle mai approvate leggi sulle coppie omosessuali italiane sono ancora lí. Uno dopo l’altro. Occupano incarichi e quando non ne hanno se ne inventano di nuovi, scrivono libri, ché non si sa mai che non ci tocchi inventarci un altro mestiere che con le poltrone non si sa mai.
Ripetiamo, ancora una volta, che i dirigenti del movimento lgtb italiano hanno cercato solo visibilità: e solo quella hanno ottenuto. Di Diritti nemmeno l’ombra. Di politiche intelligenti, nemmeno a parlarne. Di andarsene a quel paese nemmeno. E li troviamo ancora qui a dire le stesse cose: sostenere i candidati gay, lesbiche e trans alle elezioni amministrative. Le ragioni stanno tutte scritte qui, nel patetico e retorico ennesimo comunicato stampa dell’Associazione che fa tessere grazie ai locali gay d’Italia. Non certo grazie ai meriti conquistati sul campo. Votate, votate. Ma non aspettatevi risultati.
La politica si fa coi voti, e come abbiamo già avuto occasione di scrivere, i voti in parlamento per dare diritti alle persone lgtb non ci sono. La volontà, condizione indispensabile per creare il consenso che da vita al voto, nemmeno. La politica si fa con i candidati solo nella testa dei dirigenti Arcigay. Che sono una realtà separata.
Auguri.
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