di Daniele Santi
Questo paese non finisce mai di stupire, e sembra sempre di tornare dove si è già stati perché l’italiano medio, quello che ha capito tutto molto prima che voi ignoranti ci siate arrivati e quando gli chiedi di spiegarti dov’è arrivato ti rendi conto che non ha capito un cazzo, torna sempre sul luogo del delitto. Come l’assassino.
Oggi è il momento degli impianti eolici che li vuole perché aiutano l’ambiente, ma non li vuole davanti agli occhi perché sono troppo alti e deturpano il paesaggio – che detto da un popolo che vive con cose di quelle dimensioni infilate da un’altra parte senza nemmeno saperlo non fa nemmeno ridere; ma non è pago, l’italiano medio, e quindi giustamente lamentandosi delle bollette troppo care corre dietro al primo sindaco che manifesta contro i rigassificatori, che servono al gas e più gas c’è meno si paga. Ma è un dettaglio, perché l’italiano medio riesce dove voi umani non potete nemmeno immaginare, perché dopo avere seguito in manifestazione televisata la commedia dell’arte contro il rigassificatore, decide di votare – rendendolo noto ai sondaggisti – per quel partito che il rigassificatore lo vuole e fa dire al sindaco che il rigassificatore anche no “a meno che non ci siano alternative”.
Tanti anni fa c’era un politico, poi assurto alla gloria della politica nazionale all’insegna dello shakespeariano “fama infamia che importa”, che sulla storia dei cellulari e dei ripetitori ci ha costruito la sua prima elezione al parlamento; quando lo intervistavo lo raggiungevo sempre al cellulare e puntualmente la sua reazione, quando gli chiedevo di ripetere per un disturbo della linea, era la stessa: “Porca madosca questi barachini non si sente gnénte, metessero più antenne”, e ogni giorno si scagliava dai media locali contro le antenne che, secondo lui, erano dannose per la salute.
A riprova che non erano per niente dannose l’omino politico è ancora vivo, e sempre più convinto di essere stato il miglior politico della storia d’Italia. Ecco l’italiano medio è ancora più o meno a quella storia lì.
(31 agosto 2022)
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