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Dagli USA usciranno più persone di quante ne entreranno, o del sogno di Trump

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di Marco Biondi

Da un articolo uscito il 18 giugno 2025 su Repubblica apprendiamo che “Per la prima volta in cinquant’anni gli Stati Uniti vedranno più persone lasciare il Paese di quante entreranno per viverci”.

Gli Stati Uniti hanno rappresentato per decenni l’esempio di come fosse possibile, da cittadini incensurati e volenterosi, arrivare senza quasi i soldi per mangiare e costruirsi, col lavoro, con la fatica e con il rispetto delle regole, una posizione, anche importante, nella società. Era il sogno americano. Non ti chiedevano niente e tu potevi fare tutto; anche diventare ricco.

Se tutto questo è vero, allora cosa accidenti è venuto in mente a Trump di ribaltare il tavolo e distruggere questo sistema? Tutto ciò non confligge con il tanto strombazzato MAGA (Make America Great Again)? Soprattutto se l’America, intesa come Stati Uniti, era già grande di suo?

Forse l’ha fatto perché alla base del populismo trumpiano esiste il fatto che, senza stuzzicare i sentimenti di fastidio di molti cittadini americani nei confronti degli immigrati, Trump non avrebbe vinto le elezioni. E chi se ne frega di quello che conviene al Paese.

E se Trump ha vinto le sue di elezioni promettendo espulsioni, da noi Lega e Fratelli d’Italia le hanno vinte più o meno con gli stessi argomenti.

Magari lo hanno fatto minacciando gli elettori che se le elezioni le avesse vinte la sinistra, non ci saremmo salvati dall’immigrazione clandestina. Gli sbarchi sono aumentati, nessun problema è stato risolto, lo Stato ha sperperato e continua a sperperare denaro pubblico in una specie di lager in Albania, perennemente vuoto, ma loro ormai sono lì, e non passa giorno che non ci ricordino che “stanno facendo la storia”. Le promesse elettorali non serve che si mantengano, serve che si “racconti” che vengono mantenute.

D’altra parte, il sodale Trump non aveva minacciato che se avesse vinto Kamala Harris le guerre non sarebbero finite, mentre lui le avrebbe risolte in un lampo? Non solo non ha risolto un accidente, ma ne ha lasciare scoppiare di nuove, vedi Iran. Qualcuno gli presenterà il conto? Io temo di no.

Tornando all’immigrazione casareccia, nessuno sta facendo nulla per risolvere il problema; esattamente come non si sta facendo nulla sui salari, sull’emigrazione, sulla carenza di manodopera poco qualificata, magari con una visione su ciò che potrebbe comportare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e sui relativi impatti sul mondo del lavoro. Gli impatti di tutto ciò sui conti pubblici hanno prospettive devastanti, ma nessuno se ne occupa.

Se si riuscisse a risolvere il problema dell’immigrazione, gestendola e non criminalizzandola, si potrebbero ottenere risultati importanti. Tra i quali, non ultimo, ci si potrebbe togliere anche dalle scatole l’ineffabile Salvini. E anche solo questo sarebbe un risultato non da poco!

Analisi completa, dati e proposte, nella prossima – e prima – mia newsletter in uscita il primo e il terzo venerdì di ogni mese, che potrete ricevere semplicemente iscrivendovi accedendo al box in home page al seguente link: roma.gaiaitalia.com.

 

 

(3 luglio 2025)

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