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Fingono di metterli in fila per sfamarli e li uccidono senza motivo

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Cento morti ammazzati dall’esercito. Tanto è costata ai palestinesi la coda fatta, il più ordinatamente possibile per gente stremata dalla fame, ai siti di distribuzione del cibo. Che chiudono. Per ristrutturazione. L’impudenza e la crudeltà della mandria di scagnozzi al servizio di Natanyahu davvero non conoscono limiti né pietà.

Ne scrive Repubblica citando la Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), controversa fondazione americana che li ha gestiti tra un massacro e l’altro, senza preoccuparsi troppo della sicurezza. Almeno così sembrerebbe. Secondi responsabili dell’organizzazione, la chiusura serve per consentire “attività logistiche necessarie ad accogliere un maggior numero di persone”. La consegna dei pacchi del cibo riprenderà domani. Non si sa se con contorno di spari e ammazzamenti da parte dell’esercito israeliano.

Un esercito tanto ben addestrato da non essere in grado di gestire l’afflusso ai generi di prima necessità di gente affamata da Netanyahu da mesi e mesi, ma in grado di riconoscere da lontano e ad occhio nudo “gente sospetta” tra chi riceve il cibo tanto da ammazzarli a colpo sicuro. Tra i sospetti, naturalmente, donne e bambini. Bersaglio preferito di una politica israeliana che ha militarizzato il sistema umanitario “per controllare che gli aiuti non vadano ad Hamas”. Cancellato il tempo in cui i soldi ad Hamas arrivavano direttamente da Israele, o dal suo governo (“Nell’agosto 2018, il governo israeliano ha approvato l’accordo. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha difeso il trasferimento di milioni di dollari a Gaza gestita da Hamas, nonostante le critiche provenienti dall’interno del suo stesso governo, tra cui il ministro dell’istruzione Naftali Bennett“, Wikipedia).

Tocca ricaricare il cervello mentre tutto il mondo vede i corpi dei bambini ammazzati dall’esercito di Netanyahu. Se la difesa di Israele dopo l’orribile attacco di Hamas del 7 ottobre poteva essere comprensibile, anche se non giustificabile esattamente come non può essere giustificabile ciò che Hamas ha perpetrato, ora Netayahu si è spinto troppo in là portando Israele e tutto un popolo che non è quello dei coloni di ultra-destra che colonizzano su un genocidio, sull’orlo del baratro.

 

 

(4 giugno 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 




 

 

 

 

 

 

 

 

 



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