di Giancarlo Grassi
C’era tanta gente, per quella che Conte ha definito una “grande giornata” aggiungendo “li fermeremo a colpi di partecipazione e democrazia”. Così il discorso dell’ex presidente del Consiglio, leader del M5S, arringando la folla accorsa in massa ai Fori Imperiali per la manifestazione organizzata dal Movimento.
“Non dobbiamo lasciare il primo posto agli Stati Uniti. È L’Europa che deve porre fine a questa guerra altrimenti sarà la guerra a porre fine all’Europa” ha detto Conte ribadendo, ha sottolineato, “l’orgoglio per la compattezza della mia comunità”.
Poi Conte ha parlato della fine della “vergogna della luna di miele con Giorgia Meloni” usando un’espressione un po’ impropria, considerando che Meloni governa da tre anni e non si vede, al momento, con quali voti possa essere fatta saltare in aria, considerando che solo Salvini potrebbe staccare la spina al governo e, al momento, se ne guarda bene.
Giuseppe Conte nell’intervento conclusivo dal palco, chiudendo la manifestazione ai Fori Imperiali, ha infine detto che si sta costruendo “il primo pilastro dell’alternativa a questo vergognoso governo, così vergognoso che ha talmente paura della democrazia che sta costruendo norma dopo norma una serie di misure per reprimere il dissenso politico, la resistenza passiva e per impedirci di venire in piazza. Da qui parte l’alternativa di governo, saremo tutti costruttori di pace” e il messaggio deve essere ben recepito da Elly Schlein perché Conte si è accreditato oggi a essere il perno principale di quell’alternativa di Governo nonostante abbia al momento la metà dei voti del PD e quasi un terzo in meno di quelli di Meloni.
“No al riarmo” ha poi detto – e dispiace ricordargli che fu il suo governo ad aumentare le spese militari italiane al 2%, bene che abbia cambiato idea (non è mai troppo tardi) – no ai tagli alla sanità, scuola e lavoro ma maggiori investimenti è quello che ci serve. Ci vogliono fermare, intimidire” probabilmente riferendosi al nuovo pericolosissimo decreto sicurezza.
“Tutti insieme da qui oggi” ha concluso Conte “parte una grande onda che si deve far sentire in tutto il Paese, in tutta Europa. Ci siamo?”, chiedendo poi alla piazza di ripetere in coro:no al riarmo” e la piazza non se lo fa ripetere due volte. Nel frattempo, da Salvini, Musk delirava di terrorismo nell’unica piazza mondiale che oggi non lo fischiava: quella leghista.
Sul palco lo storico Alessandro Barbero, Tomaso Montanari, Jeffrey Sachs, Mario Tozzi, Barbara Spinelli, padre Alex Zanotelli e Flavio Lotti della Tavola della pace.
Alla manifestazione, tra le altre delegazioni, anche una delegazione del PD con Laura Boldrini che ha applaudito l’augusta presenza, AVS e Rifondazione Comunista. Andrebbe detto che Conte ha vinto questa sfida, intercettando lo spirito pacifista, sacrosanto!, che anima il popolo italiano che non è accecato dalle destre.
(5 aprile 2025)
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