Mentre continuano le scosse e sono di tale intensità da constringere la popolazione a dormire all’aperto, sono arrivati a Mandalay i team di Medici Senza Frontiere (MSF), operativa in Myanmar dal 1992 – Mandalay si trova nell’area dell’epicentro del terremoto – e nella parte meridionale dello stato di Shan per valutare i bisogni della popolazione e rispondere all’emergenza.
Nonostante sia ancora difficile conoscere l’entità dei danni e dei bisogni sanitari nelle zone più colpite, a causa di blackout nelle comunicazioni e barriere di accesso dovute al conflitto, i team di MSF si stanno concentrando nell’identificare i bisogni medici della popolazione e il loro accesso all’acqua. In particolare, le équipe di MSF – composte da medici, logisti e operatori specializzati in attività igienico-sanitarie e idriche – stanno valutando la capacità del servizio sanitario esistente di fornire cure salvavita e per traumi causati dal crollo di edifici, e sono pronte a incrementare le operazioni e a supportare gli attori già presenti a Mandalay, Naypyitaw e in tutte le altre aree colpite dal terremoto.
È essenziale che anche le comunità più remote, delle quali si hanno meno informazioni rispetto alle aree urbane, siano raggiunte e sia fornita loro assistenza medica salvavita.
La nota informativa di Medici Senza Frontiere inviata in redazione è pubblicata integralmente.
(1 aprile 2025)
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