Siccome Zelensky non era d’accordo con lui si è scatenato l’inferno. Davanti alle telecamere, e dove poteva essere altrimenti, in occasione dell’incontro alla Casa Bianca che avrebbe dovuto portare alla firma dell’accordo sulle terre rare tra Stati Uniti e Ucraina i presidenti ucraino e statunitense hanno alzato la voce e si sono affrontati in una lite dai toni molto duri.
Trump e il suo numero due, c’è sempre un numero due più duro del regnante, ha accusato Zelensky di “mettersi in una pessima posizione” e di “star giocando con la Terza guerra mondiale” urlandogli in faccia “Dovete essere riconoscenti” per poi cercare di chiudergli la bocca con un perentorio: “Non hai carte in mano”. Zelensky non è stato zitto: “Non sono venuto qui per giocare a carte”.
Annullata la conferenza stampa a chiaro esempio di cosa vuole essere il nuovo potere insediatosi (vedremo quanto durano) per i quali il comando io dev’essere oggetto di venerazione. Poi il solito post sul social privato di Trump: “Zelensky non è pronto per la pace se l’America è coinvolta, perché ritiene che il nostro coinvolgimento gli dia un grande vantaggio nei negoziati” per poi concludere con uno scontato: “Ha mancato di rispetto agli americani”.
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(28 febbraio 2025)
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