di G.G.
La risposta di Von der Leyen doveva arrivare perché stavolta l’attacco di Trump alla Giustizia Internazionale e alle sue istituzioni è frontale e potentissimo: Donald Trump ha sanzionato la Corte Penale Internazionale (CPI), per “azioni illegittime e infondate” contro gli Stati Uniti e Israele. faceva prima a dire “Non toccate Netanyahu. Sarebbe stato più credibile.
Si tratta, scrive l’IPSI nel suo focus giornaliero, di un ordine esecutivo nei confronti dell’organismo che “conferisce al presidente il potere di congelare beni e negare l’ingresso negli Usa agli esponenti della CPI ritenuti coinvolti in iniziative contro cittadini statunitensi o di paesi alleati. L’ordine firmato da Trump accusa i giudici dell’Aia di aver intrapreso “azioni illegittime e infondate contro l’America e il nostro stretto alleato Israele” e di aver abusato del suo potere emettendo “mandati di arresto infondati” contro Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, sospettati di presunti crimini di guerra e crimini contro l’umanità a Gaza”. Quindi dato che nella molto libera traduzione di Trump la Corte Penale Internazionale “non ha giurisdizione sugli Stati Uniti o su Israele” la corte ha creato un “precedente pericoloso” con le sue azioni contro entrambi i paesi, nessuno dei quali è firmatario dello Statuto di Roma.
Poche ore dopo l’ordine esecutivo firmato da Donald Trump, sono arrivate su X le dure parole della Corte penale internazionale che, scrive, “condanna l’emanazione da parte degli Stati Uniti di un ordine esecutivo volto a imporre sanzioni ai propri funzionari e a danneggiare il loro lavoro giudiziario indipendente e imparziale”.
Poi ha parlato Ursula von der Leyen: “La Cpi sia libera di lottare contro l’impunità”, aggiungendo come Trump impedirà l’ingresso ad agenti “della Cpi, nonché ai loro familiari più stretti e a chiunque si ritenga abbia assistito il lavoro investigativo della Corte”. Esiste poi un decreto di “di tutti i beni detenuti negli Stati Uniti da queste stesse persone” i cui nomi non sono stati resi noti.
Ora, a parte dire una cosa il giovedì e l’altra il venerdì, mentre a Madrid è alle porte la kermesse dell’estrema destra continentale che più estrema non si può, Ursula von der Leyen capisca, e faccia in fretta, che è il momento di togliere l’unanimità dall’UE e introdurre le decisioni a voto di maggioranza (che sarebbe possibile anche adesso) così da cominciare a togliere di mezzo chi sta in UE per distruggerla e non per cambiarla in meglio. Se poi oltre a cose fondamentali come le lavatrici volessero pensare anche all’UE politica sul serio. Ecco, come direbbe qualcuno, non è mai troppo tardi, per avere idee sensate.
(7 febbraio 2025)
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