Se il 25 febbraio la Corte Europea dovesse decidere che sui migranti ha ragione il governo Meloni assisteremmo alla più grande parata di trionfatori dai tempi del Ventennio del secolo scorso e nessuno di loro, dei trionfatori, si scomoderebbe a precisare che i giudici italiani si sgolano da settimane – mentre annullano le deportazioni verso l’Albania del governo che ha reso fisicamente visibile la boutade di Di Maio sui taxi del mare – per ricordare che per ogni decisione si rimettono alla decisione della Corte Europea che li aiuti a dirimere questa questione per niente chiara sulla quale Meloni sta tessendo la sua propaganda.
Volete che parli del fatto che non c’è un soldo in cassa? Lei vi palerà di migranti. Che risponda al presidente di Confindustria che ha suggerito (inascoltato) di mettere centomila migranti in grado di essere formati perché alle aziende italiane mancano centomila operai? Lei vi parlerà di magistrati. Volete che vi racconti che il Pil che doveva essere una specie di miracolo è fermo esattamente allo zero virgola un po’ di prima? Vi parlerà di migranti. Volete che vi parli delle pensioni e degli stipendi che non crescono e delle bollette sempre più care? Lei vi parlerà di Magistrati. Perché alla fine cosa volete che dica che non sia propaganda contro i magistrati e i migranti?
Mica può dirvi che ha raccontato quello che voleva affinché venisse votata per poi fare il contrario, quello lo vedete anche da soli. Ad avere gli occhi, certo. Più interessante vedere che cosa farà nl caso la Corte Europea dia torto al suo governo. Anche se crediamo che non andrà così.
(4 febbraio 2025)
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