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E poi ci sono quelli che “i magistrati devono pagare quando sbagliano” e poi vogliono di nuovo l’immunità parlamentare

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L’ultima del geniale governo che aveva promesso tutto (come nel 1994) e non ha mantenuto niente (come nel 1994) ha deciso di ripartire da dove aveva lasciato il Grande Fondatore e ha ricominciato la sua guerra alla Magistratura nei modi che conoscete. Centro della faccenda è che non vogliono spiegare la schifezza Almasri, nel senso di accadimento, né riferire in Parlamento, né la presidente del Consiglio dà segno di volersi palesare, che non si sa mai che incontri Santanchè.

L’ultima invenzione di Forza Italia è il reinventarsi una legge che riporti in auge l’immunità parlamentare (in nome dell’economia e del progresso dell’Italia, cosa state pensando?) perché oltre ai magistrati ora cominciano anche i privati a far fioccare le denunce per favoreggiamento – sempre per la faccenda Almasri.

La proposta pare non avere sollevato straordinari entusiasmi né di qua ne di là da FI (la Lega fece sconquassi per abolirla nel 1993, sarebbe straordinario vedere Salvini sulle barricate per rinverdirla oggi) e anche fratelli e sorelle d’Italia sono rimasti freddini. Del resto è curioso, no? Quelli che i magistrati non pagano mai quando sbagliano vogliono oggi una legge che garantisca la stessa cosa anche ad eletti e governo.

 

 

(3 febbraio 2025)

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