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HomeIl CommentoInsomma, tutti remano contro l'Italia perché è "diventata troppo influente"

Insomma, tutti remano contro l’Italia perché è “diventata troppo influente”

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E’ naturalmente Il Giornale che piazza l’ennesimo scoop – gli si augura più successo di quello relativo a quello inesistente contro Arianna Meloni – e ipotizza un attacco all’Italia ordito dalla Germania per la faccenda Almasri, perché per simile stupidaggini evidentemente si ritiene ci sia bisogno dell’aiuto altrui, come se questa politica non sapesse mettersi nei guai da sola: insomma se non c’è un complotto internazionale (contro l’Italia troppo influente, capite?) poco ci manca.

La distesa di possibili colpevoli, secondo la gradevole ricostruzione da tè delle 5 con pasticcini del quotidiano, non risparmia nessuno: si va dalla Svezia, per passare alla Germania, attraverso la Corte penale internazionale; non si disdegna di indicare una campagna in atto via Telegram ordita da un attivista libico che si trova appunto in Svezia e una guerriglia petrolifera in atto che vedrebbe opposta l’Eni alla Total francese. Tutto questo – è la sintesi tutta al link in alto, ed è gustosa come una diplomatica – avviene perché Giorgia Meloni è “troppo stabile, troppo influente, troppo forte in Europa e troppo vicina al nuovo presidente americano”.

Si tratterebbe, secondo il citato quotidiano, di un vero e proprio “piano anti Italia” dietro il quale “si sospetta” (più corretto dire Il Giornale sospettai) che “ci siano interessi di paesi europei e non difesi dalle rispettive intelligence”.

Ecco la nuova boutade del circo mediatico melonia (mentre i migranti messi dentro quel neo-lager in Albania nemmeno hanno ricevuto la lista dei loro avvocati d’ufficio) che arriva a nemmeno troppa distanza da quell’altro complotto (esploso nel nulla come certe meteore) sullo spread salito a 200 punti del 2023 e rispetto al quale avevamo ipotizzato una sindrome da Calimero che sfuggirà ai lettori più giovani e che era una versione più agée del meloniano underdog.

Non suona nemmeno curioso che per essere stata invitata alla cerimonia d’insediamento di Donald Trump come grimaldello contro l’UE e non come regina d’Europa, ora il circo mediatico di cui sopra, debba pubblicare ricostruzioni fantasiose e sommarie ad uso di lettori e fanatici di quella parte politica, dato che nessuno è in grado di ricostruire esattamente come siano andate le cose nella bruttissima faccenda Almasri: e se qualcuno lo sa, saggiamente, tace.

Ma davvero, lo si dice con fraterna comprensione, decidere che per essere stati invitati a una cerimonia d’insediamento di un presidente USA reazionario e pregiudicato, di colpo l’Italia sia diventata un avversario così pericoloso e così influente da meritarsi un attacco frontale da tutti i paesi del mondo, quando con tremila miliardi di euro di debito pubblico l’Italia può essere affondata dal primo finanziere che si sveglia con i coglioni girati, è una roba da ammazzarsi dal ridere.

Manca solo lo scoop ma ci arriveremo presto, di Meloni governo-ombra di Trump insieme a Elon Musk e la frittata (Calimero ci scuserà) è fatta.

 

 

(30 gennaio 2025)

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