Maurizio Landini ha dato i numeri: “Possiamo tranquillamente dire che più di 500 mila persone oggi in tutta Italia hanno scelto di scendere in piazza per i diritti”. Le notizie sulla partecipazione avevano parlato, poco prima, di un’adesione allo sciopero del 75% (70% per alcune altre fonti), numeri prontamente rettificati un tanto al braccio da tutti gli esponenti delle destre che vivono in televisione.

Landini ha evocato i “più di 500mila” durante il suo comizio in piazza Maggiore a Bologna Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, durante il suo comizio in piazza Maggiore, a Bologna, subito dopo il termine del corteo indetto per lo sciopero generale.

Landini se l’è poi presa col decreto “che loro chiamano sicurezza” che “va ritirato perché la sicurezza di un Paese non è messa in discussione se la gente scende in piazza”. Da Roma gli aveva fatto eco Elly Schlein che con un invito che nessun politico osava pronunciare da almeno trent’anni diceva ai giovani “invadeteci. Abbiamo bisogno di questa dimensione popolare”, in un appello accorato dalla sede PD di Ponte Milvio. Poi, per fortuna, c’è Italo Bocchino da Lilli Gruber che ci illumina sul fatto che “i sindacati pensano solo alla loro sopravvivenza” (CGIL a 5.149.885 e UIL a 2.046.227 per un totale di iscritti a 7.196.112, ci vuole pelo sullo stomaco per dire che “sopravvivono”) tranquillizzandoci, alla fine, perché con simili statisti in perenne ospitata televisiva questo paese può stare tranquilli.

E’ vero, però, che c’è un numero elevato di cittadini, in condizioni di grande precarietà, che anche il Sindacato fatica ad intercettare, esattamente come il Governo.