I 16enni tedeschi, al voto per la prima volta, avrebbero votato in massa per i neonazi di Afd; sarebbe la loro immaturità a farli cascare nella trappola della destra nera più nera d’Europa, insieme a quelle ungherese e austriaca, immaturità che potrebbe essere una parziale risposta anche ad altre adulte immaturità che continuano a votare da quella parte. Oltre alla memoria di un conflitto mondiale e di milioni di morti che i 16enni non possono avere, per evidenti ragioni.
L’Europa va a destra, hanno titolato. Noi non siamo d’accordo. C’è stata una feroce protesta, culminata con il voto in Germania e Austria, di quelle classe che nell’attuale Unione Europa soffrono anziché godere del paradiso che da Bruxelles vendono sempre peggio, con leggi che sembrano lacci e poca pochissima innovazione e attenzione ai bisogni reali. Forse anche perché ogni paese sovrano si guarda bene dall’applicare del tutto le direttive dell’UE (non per tirare in ballo il PNRR che l’Italia, tanto per fare un nome, nemmeno riesce a mettere in campo nella sua totalità).
Insomma, lo diciamo con ironia, sono gli elettori che sbagliano voto, non gli eletti che si occupano del benessere degli elettori. Un paradosso non solo europeo, ben alimentato dalla traduzione libera di molti esponenti del sovranismo anti-UE che preferiscono la semplificazione a uso interno allo spiegare i fatti come sono. Insomma non vittime di bieca propaganda, ma teste vuote che votano a cazzo. Con questi giudizi dettati dalla pancia del momento però non andiamo da nessuna parte, né in Italia, né in Germania, né in Austria, e nemmeno in Europa. La risposta, come sempre, verrà dalla Francia con un presidente così certo della tenuta democratica del suo paese da convocare senza paura (ma anche perché costretto dal suo ordinamento) amministrative anticipate al 30 giugno: successe diversi lustri fa e la situazione era simile. I voti di Le Pen furono prontamente ridimensionati.
(10 giugno 2024)
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