di Alfredo Falletti
La notte del 12 maggio è stata vandalizzata per la seconda volta la tomba di Enrico Berlinguer. Al di là di ogni considerazione politica o etica che si possa fare e al di là di ogni credo politico si possa avere, ci troviamo inconfutabilmente dinanzi alla conferma che troppi cervelli fanno il paio con cloaca.
Magari, questi coraggiosi eroi notturni neanche sanno che quando Berlinguer è morto Giorgio Almirante sia andato a Botteghe Oscure a rendergli omaggio e fu accolto dai presenti senza offese e con Giancarlo Pajetta che si presentò personalmente ad accoglierlo dopo che Almirante si era messo educatamente in fila con i militanti del PCI (!!!), senza che alcuno si lamentasse del fatto che Pajetta decise di farlo passare accompagnandolo al feretro. Per la cronaca dopo avere reso omaggio alla salma si trattenne a discutere con i dirigenti PCI presenti.
Ma i fascistelli di oggi, vissuti avariati, andati a male e forse più tossici di quelli del ventennio di cui non conoscono nulla sono troppo ignoranti per avere il senso dell’onore tra avversari politici. Sono fascistelli clonati dai peggiori ultrà da curva del tutto inconsapevoli che l’ideologia che abbracciano è la stessa che ha portato devastazioni, morte, leggi razziali, odio e violenza. Nemmeno sanno cos’è una ideologia. Sono ciechi, sordi, sciocchi. Purtroppo non sono muti. E deambulano.
Ognuno, se potrà e vorrà, sarà in grado di osservare la realtà avendo contezza (o sviluppandola) di quanto l’orizzonte della civile convivenza, della libertà di pensiero e di parola si stia assottigliando sempre più lasciando intravedere un oltre che sarebbe inquietante se si conoscesse abbastanza il buon Manzoni per mutuare il suo “ai posteri l’ardua sentenza” perché quel temuto futuro possibile rischia di essere ancor più incombente di quanto si possa pensare. E terribilmente vicino.
(14 maggio 2024)
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