“In piazza a Roma e Milano in ricordo delle persone colpite dalla transfobia, per ribadire ancora una volta l’assurdità della retorica del gender, tra le principali responsabili del triste primato italiano che ci vede in testa in Europa per reati motivati dall’identità di genere, con 48 persone uccise dal 2008”. Così in una nota Rosario Coco, Presidente Gaynet
“Secondo i dati TGEU, riconosciuti dalla UE, dal 2008 si contano oltre 5000 casi di decessi di persone trans legate a cause violente, su una popolazione stimata intorno all’1% a livello mondiale. Solo nel 2023 sono state uccise 320 persone in tutto il mondo
La transfobia è la punta di un iceberg che affonda le sue radici nella stessa cultura maschilista, patriarcale e misogina che ha ucciso Giulia Cecchetin, considerando che oltre il 90% delle persone colpite sono donne trans. La politica che continua a parlare del solito fantasma del ‘gender’ è corresponsabile di tutto questo. Commemorare chi oggi non c’è più significa per noi ribadire nelle piazze le rivendicazioni del movimento LGBTQIA+ per le persone trans e non binarie contenute nella piattaforma ‘la strada dei diritti’: rendere concreta la depatologizzazione delle persone trans adottando in nuovi standard OMS (ICD 11), riconoscere l’identità alias in tutte le scuole e luoghi di lavoro, approvare una nuova legge che preveda la rettifica anagrafica dei documenti con semplice procedura amministrativa, introdurre l’identità di genere nelle leggi che puniscono i crimini d’odio e tutelano dalle discriminazioni sul lavoro, formare il personale scolastico, sanitario e della PA. Si tratta di provvedimenti” chiosa Rosario Coco “che potrebbero essere approvati in poche settimane e renderebbero finalmente effettivo il diritto all’esistenza e all’uguaglianza di centinaia di migliaia di persone, oltre il 3% della popolazione italiana secondo l’ultima rilevazione IPSOS”.
(19 novembre 2023)
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