di Giancarlo Grassi
La nuova esilarante proposta della Lega di Salvini sempre più lontana dalla realtà del paese e sempre più vicina ad un delirio teocratico-autarchico, intrisa di una volontà discriminatoria che si spiega perfettamente guardando alle politiche divisive del partito di Salvini, si sofferma ora su una priorità assoluta per l’Italia: i matrimoni religiosi.
Entrando a gamba tesa dentro la libertà di culto e di scelta garantite dalla Costituzione la Lega di Salvini propone un sussidio di 20mila euro a chi decide di sposarsi in chiesa perché “i matrimoni in chiesa sono in calo”: tra i paletti decisi dagli illuminati legislatori leghisti non c’è la fede cattolica, ma l’avere la cittadinanza italiana da almeno 10 anni e un reddito inferiore a 23mila euro.
L’indispensabile ddl era stato presentato alla Camera. Ma poi è successo che il Governo ha detto no, da Oltretevere si sono mostrati incazzerecci, tutta Italia si è sganasciata dalle risate e il favoloso mondo leghista ha fatto marcia indietro.
(20 novembre 2022)
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