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Da un sedicente “Think Tank” di Viktor Orbán il diktat talebano: “Troppe donne all’Università, un rischio per i maschi”. Meloni che ne pensa?

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di Giovanna Di Rosa

Secondo la cricca di studiosi che circonda Viktor Orbán, illuminato presidente ungherese a sua volta folgorato sulla via di Putin, ci sono “Troppe donne all’Università, un rischio per i maschi e la natalità”. Per alcuni si tratta di un vero e proprio “Think Tank” mentre per il Guardian inglese, ripreso da Repubblica, si tratta di un watchdog del Parlamento considerato vicino al premier.

Così mentre lentamente e dall’Ungheria ci si muova verso la restaurazione di stampo talebano, essendo l’involuzione putiniana insufficiente, ecco a che fare con la costruzione di un nuovo nemico: le donne. Queste ambiziose studiano troppo e mettono a rischio il predominio maschile e, siccome gli uomini non fanno figli, le donne all’università sono un pericolo per i maschi. E’ la prova provata di come un uomo eletto democraticamente possa poi, attraverso l’suo spregiudicato di strumenti democratici, operare svolte illiberali sempre più pericolose e limitative delle liberta individuali. Cosa stiano aspettando a Bruxelles per fare ciò che devono fare da tempo è qualcosa che capiremo col tempo. Ciò che si vorrebbe capire subito è cosa pensi Giorgia Meloni, e cosa pensi Salvini suo compagno di poker, dell’ultima novità che viene da Budapest.

Fino ad ora dalla lideressa del partito delle donne che sono femministe, ma l’aborto non è un diritto, il solito silenzio che la circonda quando dovrebbe aprire bocca e un’ossessione per il presidenzialismo che, alla luce delle sue discutibili frequentazioni politiche, discutibili dal punto di vista delle democrazie liberali, non può che diventare sempre più inquietante.

Il documento dei fedelissimi orbaniani sulla eccessiva educazione delle donne svela inquietanti questioni: il “fenomeno dell’istruzione delle donne” che le favorisce, ma mette in pericolo l’economia, abbassa il tasso di natalità e svantaggia gli uomini; nell’ultimo decennio nelle università ungheresi si sono iscritte più donne che uomini, con una percentuale che quest’autunno si è attestata al 54,5%; gli studenti maschi hanno abbandonato le università a un tasso più elevato. Quindi il capolavoro sessista del maschio che si sente minacciato: le università ungheresi favoriscono “tratti femminili” come la maturità emotiva e sociale quindi l’uguaglianza sessuale ne risulta  “notevolmente indebolita”.

Il problema, naturalmente, è che se le donne passano troppo tempo a studiare [sic] non si sposano, non fanno figli e non contribuiscono allo sviluppo della nazione. tanto vale chiuderle in casa?

 

 

(29 agosto 2022)

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