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Le destre perpetuano l’antica costumanza di aizzare i cani….

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di Daniele Santi

I programmi elettorali, soprattutto quelli delle destre, hanno un problema: sono irrealizzabili. Lo sanno loro, i venditori di sogni allievi di Berlusconi che pontificano dalle corazzate mediatiche dell’anziano da Arcore, e ormai lo sanno anche gli elettori. Così che bisogna ricorrere all’unica altra specialità delle destre italiane: aizzare i cani contro un nemico costruito ad arte.

L’ultimo nemico in ordine di tempo è un uomo, probabilmente straniero, probabilmente richiedente asilo, che ha violentato una donna ucraina. I fatti a Piacenza, dove le destre oggi agli ordini di Meloni hanno governato per cinque anni e i cani aizzati via Twitter con il caricamento del video della violenza, con la promessa di sicurezza in città (come se le destre a Piacenza non avessero mai governato) e i soliti toni beceri, ingiustificabili, insopportabili, irrefrenabili: gridano contro tutto e tutti dal 1994. E quando governano non ne imbroccano una. Così continuano a gridare per coprire i fallimenti.

Per la prima volta però gridano con anticipo rispetto a ciò che avverrà, grazie alla predestinata Meloni, che dovrebbe salire al soglio di palazzo Chigi, per decisione unanime del sistema – a quanto pare – più che per meriti, preparazione, capacità, simpatia, democraticità, umanità, tolleranza. Si parla di politica, non di Meloni donna della quale, se non fosse in politica, non ci passerebbe certamente per la testa di parlare.

Siamo quindi alle prese con le destre che aizzano i cani, mettono l’uno contro l’altro, creano divisione sociale, sfruttando il punto debole di una cittadinanza che si polarizza per il gusto di farlo, che cerca un nemico per poterne parlare male, che guarda all’altro come un indesiderato avversario da fare a pezzi, salvo poi lamentarsi dell’impossibilità di una pacifica convivenza civile.

 

(22 agosto 2022)

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