di Giovanna Di Rosa
Accuse e velate minacce all’Italia, tirate d’orecchie alla politica e goffi tentativi di intimidire l’informazione italiana: così semplicemente si può riassumere l’intervento del ministro degli Esteri russo agita dai teleschermi di Rete 4, rete Mediaset, che ha dato spazio ad una intervista sulla cui opportunità, al di là del colpo giornalistico, è lecito porsi domande.
Non amiamo le tirate d’orecchi di Zelensky che dà pagelle agli stati europei a seconda di quanti aiuti riceve, ancor meno amiamo gli interventi a gamba tesa nella vita politica, nel mondo dell’informazione, unita a nemmeno così tanto velate minacce. Dagli stessi schermi di Rete 4 sono poi uscite la parole “Sono convinto che anche Hitler avesse sangue ebraico” che hanno fatto infuriare Israele che ha convocato l’ambasciatore russo a Tel Aviv.
Sulla questione intervengono Meloni che taccia l’intervista di Lavrov di “Bestialità“, ma sottolinea che “Mediaset non ha responsabilità”; poi va oltre, scrive l’Adnkronos, e usa parole di approfondimento: “Dopo le bestialità affermate ieri sera su Rete4 dal ministro russo Lavrov, che ha ripetuto le vergognose tesi della propaganda russa, gli italiani hanno ben compreso quanto siano insensate le giustificazioni del governo russo sull’invasione in Ucraina”. Non può mancare quindi l’intervento della Lega di Salvini che regala un pregiato “La censura non ci piace e va combattuta all’estero, men che meno è auspicabile e augurabile in Italia”.
Solo due domande retoriche: se questo giornale permette a un intervistato di dire “bestialità” è o no responsabilità di questo giornale? Nessuno ha parlato di “censura” se non la Lega, quando arriverà il momento di queste destre impresentabili di dire le cose come sono e non inventarsi censure inesistenti?
Invadono paesi democratici e indipendenti e seminano odio attraverso giornali e televisioni, cosa occorre ancora per capire quali sono gli obbiettivi del Cremlino? E cosa occorre affinché venga ricordato che tutti i partiti di questo paese devono fare il bene dell’Italia e non schierarsi a seconda del vento che vota?
(2 maggio 2022)
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