di Lorenza Morello #lorenzamorellocè
Oltre che una questione politica tra il Beppe Grillo e l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, c’è una bella grana economica tra i due schieramenti.
Eh sì, perché ballano la bellezza di 12,6 milioni sul tavolo del Movimento 5 Stelle alle prese con la profonda spaccatura tra i due. I rimborsi ai gruppi parlamentari dei Cinquestelle ammontano infatti a 8,5 milioni di euro per quanto riguarda i 161 deputati della Camera, e a 4,1 milioni per i 75 rimanenti senatori di Palazzo Madama. Tale cifra è ritenuta “essenziale” per far andare avanti il Movimento e la sua attività politica, visto che non sono consentiti finanziamenti privati e ormai gli eletti non mettono più un euro di tasca propria nelle casse.
Inoltre, con la separazione tra le due forze rischiano il posto 135 dipendenti (80 a Montecitorio e 55 al Senato), che consentono il funzionamento della macchina parlamentare grillina (e sono il bacino di voti di riferimento per il – nemmeno troppo nostrano – criterio di selezione politica secondo cui l’elettore “vota chi gli dà da mangiare”). Con la scissione, quindi, bisognerebbe partire con i licenziamenti, visto che non ci sarebbero i fondi per pagare gli stipendi. E Conte per creare il suo nuovo partito, e non perdere i voti che nemmeno è ancora certo di avere, ha bisogno di soldi, e il suo primo passo è quello di fondare due nuovi gruppi parlamentari. Ma i fedelissimi di Grillo sono già più che diffidenti sui movimenti dell’avvocato: “Con quali fondi parte il suo partito? Finanziamenti dai privati? Quelli che abbiamo sempre rifiutato in nome della trasparenza?”.
Certo è che per l’ennesimo esponente che dichiara “dopo questa mia esperienza al servizio del paese tornerò a fare quello che facevo perché la politica è un servizio e non certo una professione” non sarà certo difficile giustificare questo cambiamento radicale (da sempre perpetuato da qualsiasi forza politica, quindi non si capisce davvero perché questi dovrebbero far diverso), e poi, per dirla con Vecchioni “…e se hai le mani sporche che importa? Tienile chiuse, nessuno lo saprà”.
(3 luglio 2021)
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