di Giovanna Di Rosa, #Politica
Ci vuole pelo sullo stomaco per rivestire una carica pubblica conquistata con un partito ed annunciare che si lascia quel partito, si entra in un altro, si continua a mantenere la stessa carica consegnando le chiavi del potere cittadino al nuovo partito, dichiarando di averlo fatto “per motivi personali oltre che politici” (certo, il Sindaco non era leghista in senso stretto, ma indipendente [sic] di destra, eletto però con plesbiscito di voti leghisti).
Così si è consumato il divorzio del Sindaco di Verona dalla Lega di Salvini nella giornata del 15 giugno quando Sboarina, conferenza stampa con reginetta della festa in platea, ha annunciato il cambio di casacca. Meloni sta smontando Salvini pezzo per pezzo nonostante le sue dichiarazioni pacifiche alla stampa (“Voglio l’unita del centrodestra”), e ridisegnando i confini della becera destra italiana, razzista e xenofoba, omofoba, nostalgica e familista. “Fratelli d’Italia è la famiglia a cui mi sento di appartenere”, ha detto il Sindaco di Verona che da ieri è meloniano. Forse la Lega non era più sufficientemente a destra.
Resta solo da vedere quando la Lega presenterà il conto a Salvini. Magari dentro Fratelli d’Italia c’è posto anche per lui.
(15 giugno 2021)
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