di Giancarlo Grassi, #Lopinione
Un’entrata da gran divo della televisione quella salviniana della puntata del 3 giugno di Otto e Mezzo, con una Lilli Gruber che non fa nulla per celare il suo disappunto e per tutta la puntata punge con scorpionica precisione il Grande Convertito, che irrompe con la cecità del folgorato sulla via di Damasco e regala l’ennesimo trasformazione in vita.
Ora, si ha massimo rispetto per il sentimento religioso di chiunque, se ne ha meno quando di quel sentimento si fa un uso strumentale e propagandistico, tocca mettere in fila tutto quello che ha detto, ricordarselo, e stare pronti a confutarlo. Immediatamente dopo la trasmissione qualche buontempone ha messo in giro un video che gira su Youtube all’interno del quale Salvini bestemmierebbe clamorosamente. La sensazione nostra, non possiamo certo essere accusati di salvinismo è che nel video Salvini non bestemmi affatto, il labiale non lo dice e la voce è di qualcun altro. Sono mezzucci che giovano più a chi si vuole colpire che a chi ne dovrebbe essere colpito.
Il punto è che ora Salvini è alla teocrazia leghista, la teocrazia anti-negher in nome della pax draghiana della quale Salvini si sente azionista di maggioranza (sulla base dei sondaggi naturalmente, perché in parlamento il primo partito è ancora il M5S seguito dal PD poi, via via, tutte le leghe del mondo), e che in diretta televisiva, con Gruber che lo prende a schiaffoni senza che lui faccia una piega – gli va riconosciuta una certa abilità – e con il consueto rumore di unghie sugli specchi. Riesce a dire che lui è dalla parte dell’Egitto, perché la compassione del grande convertito finisce dove inizia la sua intolleranza politica e sociale, liquida la faccenduola dei due ex revisori dei conti leghisti condannati ricordando che esiste la presunzione d’innocenza fino al terzo grado di giudizio e se ne va facendo pubblicità ad Instagram perché lui può tutto, signore e signori, tutto. Ed ora è all’ennesima trasformazione dell’uomo di pace che è tutta un’umanità.
Poi c’è la sceneggiata dei fiori preceduta, dai bossianissimi tempi andati, dalle cerimonie sulle sacre acque del Po, con ampolle, corna e scudi e razzismo e odio secessionista. La Lega è perfetto Medio Evo oscurantista. Travestita da libertaria e umanissima forza riformatrice.
(4 giugno 2021)
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