di Daniele Santi, #Politica
Vito Crimi, già defenestrato dalla piattaforma Rousseau e dagli 11.847 iscritti su un totale di 119.721 che si sono scomodati per il voto, è passato all’azione nel ruolo che pare piacergli di più, l’unico per il quale è forse tagliato: quello di Grande Epuratore. Vengono fatti fuori i 15 senatori che hanno votato “No” perché la democrazia dentro il Movimento è una roba seria e multati quelli che non c’erano.
Facile ironizzare, direte voi. Facilissimo, risponderemo noi: perché mai s’è visto, da nostra memoria, una roba politica nata per mettersi di traverso contro tutti i difetti della classe al potere, ripercorrerne, peggiorandoli, i più nefasti errori. Una roba di una pericolosità e drammaticità tale, politicamente parlando, da permettere soltanto grasse risate.
La notizia si attendeva e lascia strascichi, da chi si sente offeso a chi, come Barbara Lezzi, dichiara che si candiderà per far parte del nuovo direttorio in qualità di rappresentante del 41% degli iscritti alla piattaforma Rousseau che hanno voto “No” al Governo Draghi. Lezzi si esprime male: avrebbe dovuto dire “in qualità del 41% degli iscritti alla piattaforma Rousseau che si sono presi il disturbo di esprimere il loro parere”, che sono stati appena più del 50% del totale degli iscritti.
Siamo alla solita politica travestita da qualcosa d’altro. Ai finti democrati travestiti da “non c’è nessuno come noi”. Al fate quel che dico, ma non quel che faccio. A un governo, quello Draghi, al quale toccherà fare i conti con la politica mediocre che lo sostiene. Quella che dice che si son “spaccati la schiena” a lavorare “negli uffici”…, vero dramma nazionale di questo paese.
(18 febbraio 2021)
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