di Daniele Santi, #Politica
Per come stanno le cose fino ad ora il segretario leghista folgorato sulla draghiana via e i cui peones sono riusciti persino a dichiarare che “la Lega non è mai voluta uscire dall’Euro”, una roba che farebbe ammazzare dal ridere anche i cadaveri, oggi voterebbe votare favorevolmente persino lo ius soli o il matrimonio egualitario pur di dimostrare a Draghi quanto è buono, bravo e disponibile.
Questo naturalmente prima di riaprire la caccia al drago che riprenderà secondo tempi e modi tutti salviniani quando l’orribile destra italiana, ora solo apparentemente riconvertita ad un filo-governativismo opportunistico e di sola facciata, deciderà di far saltare nuovamente i giochi.
Il farsi bello con molti sforzi del Salvini del “Io non sono un incendiario è che mi disegnano così” non è il solo ostacolo sul cammino di Draghi, che non ci sembra statista tale da temere gli attacchi salviniani, anche di pentastellisti trabocchetti è pieno l’augusto determinato marciare verso la meta del prossimo presidente del Consiglio-panzer dello spread a 94, che hanno chiesto e pare ottenuto un ministero della transizione ecologica ed hanno detto “Niet” ancora una volta al Mes – che dato l’abbassamento clamoroso dello spread potrebbe anche non essere più pietra dello scandalo.
In tutto questi fertilizzare di novità ed europeismo la nuova Italia a guida Draghi suona persino patetico il grido di Bertolaso “Un vaccino ogni sette minuti“, a testimonianza dell’assoluta incapacità di governo dell’amministrazione Fontana accompagnato al patibolo da Gallera o Moratti che siano. E suona quasi irrispettoso ricordare i disastri sanitari dell’Umbria, un ricovero per Covid-19 all’ora tra l’8 e il 9 febbraio, dopo che Bertolaso, sempre lui, aveva parlato di nessun lockdown in Umbria.
Ma la vera comica finale la sta preparando Meloni quando dice “Strano che Salvini parli a nome del centrodestra”. Lei che fino a tre giorni fa, parlava dell’incrollabile unità della destra italiana. Staremo a vedere: l’estrema destra di Meloni e le altre trovano una granitica unità solo quando c’è la rincorsa alle poltrone parlamentari via elezioni.
(10 febbraio 2021)
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