di Daniele Santi #Lopinione twitter@milanonewsgaia #Potus46
Il leader leghista finoaquando Matteo Salvini è l’unico uomo politico, che qui ricordiamo, in grado di suicidarsi in tutte le elezioni che avrebbe dovuto vincere a mani basse: Emilia-Romagna, Toscana, Valle d’Aosta; è comunque l’unico che è riuscito a perdere anche elezioni estere, se non direttamente, millantando un coinvolgimento che non si fermava ad un endorsement opportunista. Il capolavoro è poi stato quello di appoggiare le deliranti affermazioni di brogli e frodi dello sconfitto Trump è stata la ciliegina sulla torta.
Dal momento delle sue dimissioni da ministro dell’Interno, dal momento in cui il primo governo Conte lo ha fatto saltare in aria, Salvini non ne ha azzeccata una (non che prima fosse il genio della lampada), in una esilarante resa dei Tonti, come titolavamo qualche settimana fa, politicamente inconsistente, oltre che pericolosa.
Dunque anche con Trump le cose vanno male al segretario del partito che aveva votato la vittoria prima del voto e poi gli hanno fatto saltare il quorum, forse dovrebbe riflettere. ma che fa? Continua con le stesse azioni, le stesse opzioni, continua a fare tutto ciò che gli ha fatto perdere le cariche prima, e i voti poi, con le intenzioni di voto che continuano a scendere costantemente – oltre tredici punti in pochi mesi, un disastro – e i suoi colonnelli che gli stanno scavando la fossa. Lui, quello che “I pazzi prezzolati si trovano tutti dall’altra parte”.
(7 novembre 2020)
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