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L’Anno con un Altro (giorno) in più (o del predicozzo di inizio anno della Direttrice Maggi)

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di Monica Maggi #2020 twitter@gaiaitaliacom #Predicozzi

 

Il 2020 è anno bisestile. Ci pensavo proprio l’altro giorno, togliendo il calendario 2019 dalla porta della cucina e attaccando quello del nuovo anno. Un giorno in più e quindi non 365 ma 366. Purtroppo l’anno bisestile è sempre stato accompagnato dalla nomea e fama di anno sfigato. Un anno dove capita di tutto e che viaggia sotto una luce foriera di sventure, disgrazie, guerre e via cantando.

Invece in questo anno bisestile c’è un particolare che mi fa pensare, e in bene (sarà l’età?) Una presenza aggiuntiva, un altro giorno, un altro elemento. Quello che ci manca da tempo: la considerazione di un Altro da Noi. In una corsa forsennata per sentirci ok, importanti, autentici, in una parola liberi e nella facoltà piena di fare tutto ciò che vogliamo, credo siamo perdendo la percezione di qualcun altro che non siamo noi.

Sono libera di dire, fare, pensare quello che voglio. E mi sta anche bene se si riesce sempre a tener presente che intorno a noi abbiamo un perimetro esistenziale ben preciso. Se mio figlio riceve un brutto voto a scuola, io posso anche pensare che l’insegnante abbia sbagliato o esagerato ma questo non vuol dire andare a scuola e prenderlo a pugni. Piuttosto, invece, aiutare e sostenere la scuola nel capire questi ragazzi chi sono, come vivono, cosa provano. Se il medico ci chiama per avvertirci che un nostro parente purtroppo non ce l’ha fatta, nonostante il dolore immenso non possiamo arrivare a massacrarlo di botte perché “secondo noi” non ha fatto il suo dovere.

Potrei andare avanti all’infinito, citando rom che vengono tutti accusati di rubare, cinesi tutti definiti evasori fiscali, indiani tutti apostrofati come lavavetri, sudafricani tutti ritenuti stupratori, romeni tutti ladri e ubriaconi. Invece dovremmo tutti tornare al beneficio della riflessione, alla ricchezza della pietas, al dono della com-passione.
Nessuno ci porta via niente, anzi, credo che arriverebbe miracolosamente il dono della serenità interna, che non si vede come un paio di scarpe nuove o un cellulare superfigo o una macchina velocissima e accessoriata. Ma ci farebbe un gran bene.

È appunto l’Altro a cui mi riferivo parlando dell’anno bisestile in cui abbiamo messo un piede da poco. l’Altro è quella realtà in più rispetto a noi (che sia un animale, una pianta, un essere umano) che circola e incontriamo nella nostra vita quotidiana ma che facciamo finta di non vedere, così come siamo presi dalla nostra legittima e incoraggiata percezione di noi stessi.

Che poi, se proprio dobbiamo dirla tutta, questo quanto sei figo/a che tutti ci incoraggiano a curare, perseguire, rincorrere è falso come un soldo di cioccolato. Noi siamo importanti per questa macchina tritasoldi solo perché produciamo qualcosa che rende ma non a noi. Sono i desideri indotti di cose che lasciano il tempo che trovano. Una volta che compriamo e consumiamo possiamo anche non esistere più, abbiamo fatto cassa per qualcun altro.

Ecco, ho fatto il predicozzo di inizio anno come fa ogni Direttore degno di questo nome.

Però sono sincera: l’Altro intorno a noi c’è. Teniamolo sempre presente.

Auguri.
Monica Maggi

 

(4 gennaio 2020)

©gennaio 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 





 

 

 

 

 

 

 

 




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