di Redazione #6000Sardine twitter@gaiaitaliacomRE #maiconsalvini
Nella serata del 24 novembre la pagina Facebook 6000 Sardine veniva oscurata senza motivo da Facebook salvo poi essere nuovamente visibile dalla tarda mattinata del 25 novembre. Cos’era successo? Nulla. Semplicemente la pagina aveva subito un tale numero di segnalazioni da costringere l’algoritmo a sospenderne la visibilità. Sospensione durata poche ore e culminata con un messaggio che diceva “nessuna violazione”. E la pagina di nuovo visibile
Eccola la nuova frontiera della lotta contro l’oppositore, distruggerne la reputazione online e se possibile, e se gestore di pagine di successo, provocarne l’oscuramento attraverso mirate azioni di segnalazione così da costringere lo stupido robot a dire basta fino ad intervento umano, se si ha fortuna, che ristabilisca le giuste gerarchie.
Chi sarà mai stata la mano invisibile che ha mosso altre mani invisibili alle migliaia, forse centinaia di migliaia di segnalazioni? Non sappiamo, ma è facile intuirlo. Sono tutti quei piccoli dittatori che parlano di “liberare questo e liberare quello” quando in realtà ciò che vogliono è la democrazia illiberale di cui delirano nell’est europeo, da Putin a Orbàn passando per Erdogan e di cui troppo sono discepoli inconsapevoli spinti dal carisma a base di mojito dell’uomo del datemi pieni poteri che poi fa saltare i governi dalla spiaggia.
Devono essere state le seimila persone in Piazza Prampolini a far saltare i nervi: dopo la sconfitta del perdente (politicamente parlando) Salati – così politicamente inconsistente da essere lasciato al suo destino persino dal suo leader massimo e vate del putin-salvinismo, nonostante dichiarazioni geniali tipo “Il Sindaco l’avrei fatto gratis, fare il consigliere è una scocciatura” perché il potere è sempre per il potere – le seimila sardine in piazza (dati della Questura) hanno ricordato la bruciante sconfitta.
Magari è stato anche un po’ quello, insieme alle settemila sardine di Rimini, a fare imbestialire gli odiatori al servizio del capo – ci sono sempre odiatori al servizio del capo…
(25 novembre 2019)
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