di Vittorio Lussana #Giustappunto twitter@gaiaitaliacom #Politica
Temo che Giovanni Floris abbia ragione: Matteo Renzi rischia di essere percepito come un politico dall’ego smisurato. E ciò avviene perché la sua operazione di ‘sganciamento’ dal Pd è avvenuta con una tempistica sbagliata, in un momento in cui il centrosinistra aveva bisogno di ricompattarsi, anziché dividersi. Anche perché, oltre ai numerosi problemi di ‘percezione’ che la politica italiana sta vivendo – in cui chi ha ragione giunge ai cittadini come se avesse ‘torto marcio’, secondo una logica di ribaltamento ‘formale’ della notizia che continua a essere sottovalutata da tutti, a cominciare dai giornalisti – c’è anche un problema di contenuti ormai impossibili da trasferire. In una parola: da comunicare.
Prendiamo, per esempio, il recente ‘duello’ Renzi-Salvini, voluto da Bruno Vespa all’interno della sua trasmissione: ‘Porta a Porta’. In termini di contenuti, Renzi non solo avrebbe vinto, bensì avrebbe ‘stravinto’ rispetto a Salvini. Quest’ultimo, tra l’altro, ha dato persino l’impressione di essersi recato a via Teulada assai poco preparato. Da ciò cosa dovrebbe derivarne? Che il centrosinistra ha ragione, mentre il centrodestra ha un serio problema di classe politica, capace solamente di ‘bighellonare’? No, il vero problema è un altro: il ‘Faccia a Faccia’ è arrivato agli italiani come un sostanziale ‘pareggio’, teso a dimostrare che il meglio della nostra classe politica, al momento, sia rappresentata da questi due ‘fanfaroni’, in cui Renzi ha già avuto la sua opportunità e l’ha clamorosamente fallita, mentre Salvini, ‘poverino’, non ha avuto ancora modo di esprimersi appieno, perché il ‘Palazzo’ non vuole andare a votare. Alla faccia del ‘Faccia a Faccia’!!! Un confronto del genere, la prossima volta Bruno Vespa dovrebbe intitolarlo: ‘Facce di bronzo’…
Tutto ciò dimostra solamente due cose: 1) l’esperimento di un confronto come quello tenutosi a ‘Porta a Porta’, in questa fase era completamente sbagliato come tentativo per veicolare informazioni ai cittadini; 2) quando Salvini domanda retoricamente: “Ma se tanti italiani esprimono il loro consenso alla Lega e al centrodestra, sono tutti coglioni?”, la risposta che tale questione merita dev’essere univoca e integrale: “No, gli italiani votano Salvini perché giunge loro solo una parte della verità: quella che torna più comoda da veicolare o da strumentalizzare. E, nel far questo, il centrodestra è assai più ‘bravo’ del centrosinistra”.
In buona sostanza, gli italiani vengono informati male. E quel che essi vedono dal ‘di fuori’ del mondo politico, in mezzo a una coltre di ‘fumo’ diffusa ad arte per confondere le idee, è un centrodestra che mantiene, bene o male, una propria compattezza, mentre il centrosinistra continua a dividersi, in una lotta intestina che non lo condurrà da nessuna parte, Renzi o non Renzi. Il dato contenutistico, quello basato su numeri reali, non arriva ai cittadini. E una larga parte del centrodestra non è neanche più disposto ad ammettere che il centrosinistra, ogni tanto, ‘azzecchi’ un provvedimento, come sarebbe normale in un dibattito laico e democratico. Una faziosità da derby calcistico che ‘blocca’ la funzione stessa dell’informazione, condizionandone la percezione. Una questione che non sfiora minimamente né Matteo Renzi, né Nicola Zingaretti, né tutto il resto del cosiddetto ‘establishment’. E cioè quella di un centrodestra che possiede una strategia di comunicazione, mentre il centrosinistra non ce l’ha: altro che poteri forti!!! Altro che ‘establishment’!!!
Abbiamo di fronte un centrodestra che genera solamente ‘casini’ per poi scaricarli sugli altri. E un centrosinistra, che continua masochisticamente a star dietro a idee che non sono le sue, soprattutto quando accetta un ‘terreno’ del confronto politico che non è quello democratico, bensì del marketing pubblicitario e propagandistico. Un terreno che si basa, per definizione, su risposte poco articolate, che si affida alle sintesi di chi mente sapendo di mentire pur di ‘piazzare’ il proprio ‘prodotto’, pur di riuscire a ‘vendere’ la propria proposta politica, basata su una truffa reiterata e continuata.
Non c’è Renzi che tenga, di fronte a tutto questo. E continuare ad illudersi è ormai del tutto inutile.
(25 ottobre 2019)
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