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Dopo l’inchiesta di Report qualcuno penserà di andare a fondo della questione #primairussi o non se ne farà nulla?

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di Daniele Santi #primairubli twitter@gaiaitaliacom #maiconsalvini

 

Un certo scalpore, ma nemmeno troppo, ha destato l’inchiesta di Report sulla nota questione di rapporti tra la Lega di Salvini e certa oligarchia russa assai interessata, troppo interessata, agli affari interni italiani. La questione era già stata sollevata diversi mesi fa dalla pagina ufficiale dei Senatori PD passando praticamente inosservata. Ed anche questo quotidiano si poneva domande. E le poneva ad altri. Non che ci aspettassimo risposte.

Certo è che la faccenda parte da lontano. Sono note le frequentazioni berlusconiane del Vladimiro d’oltreurali, e le frequentazioni del biondo Putin delle ville in Sardegna di Berlusconi. Non che uno non abbia la libertà di andare a fare le vacanze dove vuole o dagli amici che li invitiano, ma a pensar male quando due capi di stato o di governo si incontrano in situazioni non ufficiali ed al riparto da occhi indiscreti, si fa preso. E a volte ci si prende anche.

Dunque dopo mesi di scandali più o meno nascosti dalla propaganda becera e indecente dei grandi gruppi filosovranisti per convenienza, dopo che era nota l’influenza malvagia di Vladimir Putin e della sua ideologia razzista e neoconservatrice sulle inutili teste [cit.] pentastellate e leghiste. Del resto Salvini, con Putin, c’aveva firmato un accordo, ora quei pericolosi comunisti di Report –  come se Salvini e Putin non fossero essi stessi ex comunisti – hanno l’ardire di indagare ed in televisione fare nomi e cognomi del filone #primairubli. E la faccenda si fa seria. Certo, perché diventi serissima occorrerà la volontà di andare a fondo, indagare sul serio ed, eventualmente e secondo necessità, incriminare i colpevoli o presunti tali. Perché noi rimaniamo garantisti anche se sappiamo che al posto di certuni e con le stesse accuse saremmo devastati dalla Nuova Inquisizione Ortodossa.

Mentre ci poniamo queste domande, e speriamo che abbiano una risposta, pare che il PD in un supremo esercizio di coraggio ed autenticità, abbia deciso di portare in parlamento la questione. Lo annuncia l’Huffington Post che scrive a proposito di un’interrogazione indirizzata al premier Conte da due parlamentari del Pd.

 

I senatori Franco Mirabelli e Dario Parrini nel loro documento ricordano come Matteo Salvini si sia sempre rifiutato di rispondere in merito alla vicenda. Ma, dopo quanto messo in luce dall’inchiesta intitolata “La fabbrica della paura” il quadro si è aggravato. “La ricostruzione fatta da Report dei rapporti intessuti dalla Lega da quando Salvini ne diventò il Segretario mostra l’esistenza di un disegno finalizzato alla nascita di un asse internazionale tra forze estremiste di destra, in cui Salvini e la Lega appaiono spesso come pedine”, si legge nel documento”.

 

 

Il quotidiano riporta poi anche uno stralcio dell’interrogazione dove si parla anche dell’Oligarca di Dio citato dalla trasmissione Report:

Savoini e Murelli hanno avuto rapporti anche con Aleksandr Dugin, filosofo russo e fondatore del partito nazional bolscevico, sostenitore della fine della democrazia liberale,

dell’inizio di un populismo integrale e di una rivoluzione illiberale, come lui stesso dichiara secondo quanto riportato da Report, il quale ha intervistato Salvini per Tsatgarad.tv, un’emittente voce di un sovranismo che fonde religione cristiana, lotta ai diritti degli omosessuali e difesa dei confini;

il proprietario di Tsatgarad.tv è Konstantin Malofeev, detto l’oligarca di Dio, plutocrate molto vicino al Presidente Putin, finanziatore di partiti di estrema destra in Europa e fondatore di una “Santa Alleanza” tra le associazioni ultratradizionaliste russe e le più potenti fondazioni della destra religiosa americana. Malofeev, cui è stato vietato l’ingresso nell’area Schengen e al quale sono stati congelati tutti i conti presso le banche europee, alla domanda del giornalista di Report sul perché fosse stato scelto proprio il Carroccio come “sponda italiana”, ha risposto “Perché debole culturalmente quindi più facile da infiltrare/affiliare”;

lo stesso Malofeev, che ha dichiarato a Report che Savoini gli avrebbe confermato di aver parlato di petrolio all’hotel Metropol di Mosca con alcuni avvocati russi, ha avuto stretti rapporti con Salvini dopo la sua elezione a Segretario della Lega e il suo (allora) portavoce Gianluca Savoini il quale, dopo aver fondato infatti l’Associazione Lombardia – Russia ha nominato come suo presidente, Alexey Komov, uomo molto vicino a Malofeev, che intervenne sul palco quando Salvini fu eletto Segretario;

dal 2013 a oggi Savoini e Salvini sono andati spesso a Mosca a incontrare Malofeev, il quale avrebbe continuato a finanziare un piano ultraconservatore attraverso una rete di fondazioni che parte dalla Russia, con la fondazione S. Basilio il Grande, e che passa da fondazioni americane, come la National Christian Foundation, fino ad arrivare a il World Congress of Families, un’organizzazione internazionale antiabortista e contraria alle unioni omosessuali, il cui vice Presidente è il suddetto Alexey Komov;

la ricostruzione fatta da Report dei rapporti intessuti dalla Lega da quando Salvini ne diventò il Segretario mostra l’esistenza di un disegno finalizzato alla nascita di un asse internazionale tra forze estremiste di destra, in cui Salvini e la Lega appaiono spesso come pedine;

si chiede di sapere:

quali iniziative urgenti il Governo intenda adottare al fine di fare al più presto chiarezza sui fatti allarmanti sopra riportati, che, al di là delle loro eventuali implicazioni penali, appaiono gravemente lesivi della sovranità del nostro Paese e tali da destabilizzare le radici e i valori fondanti della nostra democrazia.

Ora si attende che Conte si pronunci, augurandosi che non debba per questo chiedere il permesso a Di Maio… Hai visto mai che la questione delle influenze russe non sia in realtà molto più invasiva (o pervasiva, come volete) e non coinvolga o rischi di coinvolgere anche altre forze politiche? O che la paura di scandali di ritorno non paralizzi insieme lingue, testimonianze ed interventi parlamentari?

E’ noto che la nostra classe politica non brilla certo per coraggio.

 

(23 ottobre 2019)
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