di E.T. #Facebook twitter@gaiaitaliacom #Politica
E’ evidente che diamo fastidio. Pur nelle nostre ridotte dimensioni il nostro essere indipendenti e fuori dal coro infastidisce, molesta e provoca censure. Facebook ha infatti censurato, marchiandoli come spam, gli articoli che il sottoscritto ha condiviso anche sulla sua pagina personale, e che abbiamo pubblicato nei giorni scorsi.
Si tratta nello specifico di un articolo su Massimo Giannini, sul Sindaco de l’Aquila, su Beatrice Lorenzin nel PD, su quella che abbiamo chiamato “polpetta avvelenata” di Casini a Matteo Renzi, e un commento sulla differente percezione di destra e sinistra nel PD a seconda di chi serve in quel momento. Secondo Facebook questo è spam. L’oscuramento degli articoli citati avviene dopo che un nostro lettore, ci ha inviato un messaggio dove ci accusava di essere filorenziani dicendo che non ci avrebbe più letto e togliendoci il like, proprio come se noi vivessimo per i like. Lettore che abbiamo salutato qui. Legare la protesta ad una possibile segnalazione per spam è assai facile, come fare uno più uno.
Tuttavia il punto non è questo. Occorre fare massa critica nei confronti del social blu e della sua cieca ed insensata censura che colpisce a caso, in modo insensato, senza spiegazioni, senza argomentare, e che toglie ciò che qualcuno – e nemmeno si sa chi – decide che non debba essere visto. Quali sono le ragioni per cui si censura un quotidiano come il nostro? Fastidio? Si è contro l’indipendenza? Si delira di libertà quando la libertà non c’è? Chi decide? Come? Su che basi? Gli articoli vengono letti o ci si basa sulle segnalazioni di spam di persone alle quali siamo antipatici? Alle quali sono antipatico?
Vorremo spiegazioni. Ma, anche se abbiamo contestato la decisione e siamo in attesa del verdetto [sic], non le avremo, così chiediamo ai nostri lettori di condividere gli articoli censurati il più possibile.
(25 settembre 2019)
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