di Redazione #Governo twitter@gaiaitaliacom #pentaleghismo
Appellandosi al cuore immacolato di maria e citando il capo di stato vaticano scomparso Wojtyla, il ministro dell’Interno che in nome dell’ambizione personale ha sfasciato l’Italia d’accordo con i suoi sodali pentastellati, ha dato il cappio in mano a Conte che ha dato le dimissioni e si recherà al Quirinale dopo il dibattito parlamentare.
Il ministro dell’Interno ha sproloquiato, come in preda ad un impulso irrefrenabile, di tutto il possibile, ha sparato cifre a caso, ha parlato di avere 50 miliardi a disposizione come se 50 miliardi fossero a portata di mano di qualsiasi paese, e poi ha chiuso il suo discorso lanciando l’amo a Di Maio con il piglio di un Teocrata.
Preoccupante. Poi ci pensa Emma Bonino a farlo secco: “Non abbiamo un paese più sicuro. Abbiamo un paese incattivito”.
Ora la palla passa a Mattarella che avrà un compito difficile. Il M5S che si appella ora a Mattarella con l’ex primo ministro Conte è quello stesso Mattarella di cui voleva l’impeachment. E sul quale impeachment Salvini taceva.
Così non rimane che citare il dimissionario Conte: “C’è bisogno di politica con la P maiuscola” non di politici che lanciano la crisi, presentano le mozioni di sfiducia e poi, in chiusura, dice senza dirlo che vorrebbe rimanere al suo posto.
(20 agosto 2019)
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