
di Daniele Santi #Lopinione twitter@gaiaitaliacom #Politica
Basterebbe dire che l’emissione di titoli di Stato e i Minibot non sono la stessa cosa, per mettere la questione a tacere e per far tacere un mio certo qual tarlo interiore che mi rode perché sto scrivendo per difendere ciò che disse e fece nel 2013 qualcuno che ritengo politicamente indifendibile. Ma girano cose che non stanno né in cielo né in terra. E non le scriviamo noi, che non saremmo ugualmente giusitificabili, li scrivono quelli con la grandeur dei titoloni e del titolo di Direttore.
Sulla miserabile menzogna chiamata minibot, nota anche come l’ennesima arma di distrazione di massa dell’onda nera salviniana, sapete più o meno tutto; si tratta di quella cosa che si sposa assai bene con l’analfabetismo economico e con la creduloneria di chi aspetta un Messia e poi lo trova e che trova ampio spazio sui giornali che si spostano sempre più a destra pur di trovare pubblico sempre più a destra, mescolano le carte così da sposare quella che il vero e proprio attacco all’Euro del governo pentaleghista.
La differenza tra quello che propose Bersani nel 2013 e ciò che ora giornalisti compiacenti raccontano è assai semplice: ciò che Bersani propose fu di emettere Bot e Btp per pagare i debiti delle pubbliche amministrazioni esattamente come ora Salvini che cammina sulle acque propone i minibot che nessuno vuole, soltanto che Bot e Btp hanno un rendimento e alla scadenza i soldi prestati vanno restituiti. I minibot sono al portatore e possono essere usati come moneta. Una moneta parallela all’Euro. Last but not least al momento dell’emissione titoli di Stato vengono conteggiati nel debito pubblico, i minibot della Lega no.
Guarda un po’ gli architetti della nuova finanza che hanno fatto saltare in aria una banca, un quotidiano e una radio cosa si inventano per far saltare un paese.
(10 giugno 2019)
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