di Giovanna Di Rosa #Politica twitter@gaiaitaliacom #Sardegna2019
Se venissero confermati gli exit-poll post-chiusura urne il M5S avrebbe perso 28 punti rispetto alle politiche e la tendenza italica sarebbe quella di vedere nuovamente testa a testa tra centro destra e centro sinistra. Questo se gli exit-poll fossero confermati. Il movimento dell’ignoranza al potere infatti passerebbe dal 42,7% del 4 marzo 2018 al 18% (se gli va bene) del 24 febbraio il che fa -meno 28% in undici mesi. Nessuna avrebbe potuto fare peggio.
Se le cifre fossero confermate ne deriverebbe che la caduta del Capetto è inevitabile, più che prossima la sua fine politica, più che meritata la sua morte (politica) prematura e il governo sarebbe al capolinea con elezioni anticipate alle porte. Del resto per evitare l’aumento dell’IVA al 26% a luglio dopo le sciagurate scelte economiche imposte agli italiani e all’Europa con contorno di balle spaziali, non ci resta che votare.
La caduta del Capetto prefigura anche un ritorno all’ovile di molte elettori che il 4 marzo scorso hanno abbandonato il loro voto abituale, normalmente assai moderato, affascinati dai sogni alla mescalina del pentagrillismo casaleggico, e sono ritornati a casa. Avremmo voluto scrivere all’ovile, ma parlando di Sardegna non ci sembra il caso.
Ora attendiamo i risultati definitivi (lo spoglio è in ritardo, le prime indiscrezioni darebbero avanti Solinas) per capire meglio risultati e tendenze. Poi ne riparleremo.
(25 febbraio 2019
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