di Giovanna Di Rosa #Roma twitter@gaiaitaliacomlo #Spelacchio
Era il 9 gennaio del 2018 quando Virginia Raggi annunciava che con il legno del povero Spelacchio, vituperato albero natalizio che faceva brutta mostra di sé in piazza Venezia a Roma già da qualche settimana, doveva servire a ben più nobile scopo: la costruzione, ovvero, di una casetta per le mamme e per mai precisati “gadget”. E’ passato un anno e della casetta per le mamme fatta col legno di Spelacchio nemmeno l’ombra. A meno che non sia stata nascosta bene.
L’albero era così brutto che persino i russi, che non brillano per ironia, avevano ironizzato sulla sua presenza di fronte al Campidoglio definendolo “toilet brush”, scopettino da cesso per chi non maneggia l’inglese e subito dopo la fine delle festivities si era capito quale sarebbe stato il futuro dell’albero:
diventerà una casetta in legno per consentire alle mamme di accudire i propri bimbi, con fasciatoio, poltrona per l’allattamento e tavolino da gioco. Ad deciderlo è stata la Giunta Capitolina grazie ad un accordo con la Comunità della Val Di Fiemme. L’intesa consentirà di riutilizzare il legno dell’albero, opportunamente lavorato, per qualcosa di utile alla città e senza alcun costo aggiuntivo…”,
questo dissero, ma Roma la casetta per le mamme non la vide mai. Fino ad oggi. Vuoi vedere che sarà il regalo di Natale che la Sindaca degli sgombero tutti meno che Casapound porterà in dono ai Romani tutti? Vuoi vedere au contraire che abbiamo male interpretato le intenzioni e la casetta per le mamme è già stata costruita in Val Di Fiemme alla faccia nostra e della nostra malafede?
Urge una risposta. O non arriveremo al prossimo natale.
(30 novembre 2018)
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