di E.T. #politica twitter@gaiaitaliacom #pentaleghismo
Dunque il famoso piano B, quello che venne sbugiardato durante la firma del famoso contratto di governo che nessuno ha visto, ma che loro hanno firmato, quel piano B che sembrava scomparso è stato lanciato condito dalla dichiarazione del viceministro pentaleghista “Noi non siamo contro l’UE” che significa “Noi vogliamo uscire dall’UE”, e dalle controdichiarazoni dell’altro ministro pentaleghista che in soldoni scandiva a chiare lettere, pur sotto metafora, “Non ce ne frega un cazzo dell’UE. Che si impicchino”.
D’altro canto, cioè dall’altro lato, i peones del dead men walking ancora padrone del centro-destra – e ora anche del Monza Calcio – che dall’UE fingono di indignarsi gridando al vento (e ai quattro venti): “Questo governo è pericoloso per gli Italiani” come se non ce ne fossimo accorti, nel solito vecchio trito e ritrito giochino del dire una cosa e il suo contrario, del fare in modo che una parte della destra al servizio del capo dica “a” in modo che qualcun altro poi possa dire “b” così da fingere un equilibrio di forze ottimo per prendere per il culo gli Italiani. Il pentaleghismo al potere perfeziona la lezione berlusconiana cancellandone l’ipocrisia: loro, che della tua opinione se ne fottono, te lo dicono apertamente. E se insisti ti prendono di mira dai social distruggendoti.
Naturalmente questi non li rende né umani né politici, e tantomeno capaci. Solo pericolosi. Assai più di quel che sembra. Che una festicciola in perfetto stile post-nei-fascista con grida di giubilo dal balcone di palazzo Chigi e bagno di deputati ammaestrati ai quali è stato ordinato di essere in piazza per fingere di essere folla, diventi il manifesto del trionfo del governo, per di più su un progetto di Legge che non è ancora stato approvato la dice lunga sulle intenzioni destabilizzatrici dei due partiti che, stando ai sondaggi, il 60% degli Italiani sostiene e dice di voler votare alle prossime elezioni.
Perché, sia chiaro, il problema dell’Italia non è che si fanno i conti a cazzo e si governa per essere acclamati e non per far funzionare il paese (questione annosa, che non comincia certo col demenziale governo di oggi); non è che esiste una classe di scribacchini che scrivono ciò che conviene al loro editore, o ciò che ritengono possa essere conveniente per editore e giornalista o direttore che dir si voglia e che poi si accorgono all at once di avere scritto stupidaggini, e chiamano loro stessi deficiente come se fosse un coup de théatre; il problema dell’Italia sono i negher (oggi sull’autobus una donna gridava come una gallina scema di non volersi sedere vicino ad un africano perché “Non voglio toccare un negro!”… Le ho detto che avrei parlato di lei “sul giornale” e le ho dato il biglietto da visita. Spero proprio che si ritrovi, quest’altra povera demente, perché ce n’è sempre più di una) e non l’avere votato dal 1994 in poi una serie di governi, con pochissime eccezioni, il cui programma reale era il famoso facciamo tutti quello che cazzo ci pare alla faccia degli Italiani che ci cascano.
Ora gli Italiani hanno un altro problema, ma non se ne accorgono: hanno votato un gruppo di talassocrati che tutto ciò che vogliono è governare il mare del nulla. Non gli importa il come. Loro vogliono il potere. Vogliono esercitarlo. Anche sul nulla.
Il nulla, opportunamente addestrato come si fa con le tigri nelle gabbie, sono i loro elettori.
Che sono poi quegli Italiani incazzati come bestie contro tutto e tutti, che festeggiano come invasati misure economiche che indebiteranno ulteriormente loro e i loro figli – perché non paghi questi procreano anche! – e che continueranno a dare la colpa agli altri come se la loro fosse innocenza e non incoscienza. Quella dal balcone di Palazzo Chigi è stata una vera e propria dichiarazione di guerra, ma pochi se ne sono accorti.
L’incubo è appena iniziato. State e vedere.
(30 settembre 2018)
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