I giudici del Riesame di Genova dopo essersi riservati la decisione sul sequestro dei fondi della Lega hanno deciso: la Lega dovrà restituire, il modo deciso dai giudici è il sequestro dei beni, i 49 milioni avuti come rimborsi elettorale senza averne diritto. La notizia è stata data alla stampa attorno alle 12. Il partito di Bossi e Salvini, quel Bossi già condannato in via definitiva che lo scorso 4 marzo è stato eletto Senatore e continua a percepire il suo stipendio con soldi pubblici con il ministro dell’Interno che manifesta il suo disprezzo e disinteresse per le decisioni dei tribunali come se lui appartenessse ad un altro stato. O peggio: ad uno stato altro.
La condanna del senatore Umberto Bossi di cui sopra, dell’ex tesoriere Francesco Belsito e di tre ex revisori contabili del Carroccio per la truffa alla Stato sui rimborsi elettorali dal 2008 al 2010, una somma stimata in 49 milioni, quella della quale Salvini non parla mai, passa sotto silenzio così come tutti paiono essersi dimenticati che Bossi siede in Senato e continua a percepire uno stipendio da senatore, pagato coi soldi degli Italiani, dopo che la Lega lo ha candidato nonostante la sua condanna.
I milioni sequestrati alla Lega sono per il momento 3 e la sentenza sfavorevole, che vedrà il ricorso in appello, porterebbe alla scomparsa del partito che non avrebbe più fondi, ma aprirebbe la strada alla Lega per Salvini Premier che sconvolgerebbe gli equilibri politici, già fragilissimi, dell’attuale governo transitorio soprattutto se con quella lista la Lega si presentasse alle Europee e dovesse superare (come già ha abbondantemente fatto nei sondaggi, il M5S nelle preferenze reali.
La Lega di Salvini, va ricordato per quel che serve, ha firmato un accordo con il partito di Putin nel quale si è stabilito un impegno a fornire informazioni sulla vita politica italiana al primo partito russo. E’ l’aspetto più oscuro e inquietante della politica della nuova Lega.
Evidentemente le armate televisive di Berlusconi hanno già processato in diretta la decisione dei giudici, una pessima abitudine che dai tempi della discesa in campo del fondatore di Forza Italia e proprietario di Mediaset, le televisioni berlusconiane non hanno mai perso e che sempre hanno contribuito ad avvelenare il clima politico italiano. Non si capisce come sia possibile che un paese i cui poteri vengono continuamente delegittimati dagli esponenti politici che dovrebbero rispettarli, continui a reggersi in piedi.
(6 settembre 2018)
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